E’ stato tolto poco fa il blocco stradale degli operai dello stabilimento Indesit di Albacina (tra cui molti provenienti dalla Fascia appeninica), che avevano occupato la Sp 256 in segno di protesta contro il piano industriale presentato da Whirlpool per le fabbriche italiane, un piano che prevede la chiusura del sito produttivo di Albacina, che dovrebbe essere accorpato con quello di Melano. La protesta si è svolta senza incidenti. Al loro fianco il sindaco di Fabriano, Giancarlo Sagramola che ha dichiarato: “Un piano industriale da 500 milioni non può prevedere così tanta disoccupazione. La Whirlpool deve correggerlo perché così com’è è inaccettabile”.
Il piano della multinazionale americana Whirlpool presentato al Ministero dello sviluppo economico prevede 1350 esuberi e la chiusura dello stabilimento di Albacina, con trasferimento dei dipendenti a Melano.
“Due aziende con gli stessi prodotti e lo stesso mercato europeo – dicono gli operai – C’era da aspettarsi che Whirlpool avrebbe dichiarato esuberi, altro che salvataggio. E il piano colpisce praticamente solo noi della Indesit, non le fabbriche Whirlpool”.
La multinazionale Usa rassicura: produzione e occupazione di Albacina si trasferiranno di soli otto chilometri e in Italia verrà riportata la produzione di molti pezzi. Ma sugli esuberi lascia poche speranze: “E’ il miglior piano possibile – ha detto l’ad di Whirlpool Italia Davide Castiglioni, commentando la dura posizione del governo che aveva espresso ‘forte contrarietà’ al piano. “Abbiamo guardato tutti i piani possibili – continua Castiglioni – è il migliore per garantire continuità e sostenibilità a lungo termine, nessuno sarà lasciato solo”
La Whirlpool ha acquisito la proprietà della Indesit Company lo scorso ottobre. L’impressione è che lo scontro sia appena all’inizio.