Vicenda Calai, Monacelli e Gramaccia: “La città alzi la voce!”

GUALDO TADINO – Conferenza stampa nel pomeriggio di oggi del consigliere comunale Paola Gramaccia e dal consigliere regionale Sandra Monacelli. Sentono di non poter tacere su una vicenda tanto importante e delicata per la città e per questo approfondiscono le proprie posizioni. I toni sono netti, duri, consapevoli e informati in quanto, pur ricoprendo ruoli diversi, entrambe hanno seguito e stanno seguendo in prima linea tutti gli sviluppi della vicenda.

Inizia Paola Gramaccia (capogruppo Gualdo Civica) denunciando la scarsa collaborazione con l’amministrazione: “E’ la seconda volta che in consiglio comunale ci troviamo tutto pronto, senza possibilità alcuna di discussione. La vicenda recente del Calai parte da ottobre, quando il sindaco ci disse di aver allacciato rapporti con la regione con l’obiettivo della riapertura. Chiesi al sindaco se era possibile convocare almeno una volta al mese la commissione per condividere tutto l’iter. Mi assicurò che lo avrebbe fatto.Il percorso sarebbe stato più veloce per tutti, ma la commissione non fu MAI convocata se non una settimana prima del consiglio. Siamo rimasti perplessi e questo è un eufemismo!”

Paola Gramaccia, assessore nella precedente amministrazione ripercorre le decisione assunte che hanno portato alla firma del protocollo d’intesa con la Regione:  “Che l’Easp avrebbe avuto difficoltà nel compensare i costi lo sapevamo, ma il protocollo del 2012 era un punto di partenza.
Possiamo criticarlo, ma nella sostanza quello era e non doveva essere assolutamente rigettato perché c’erano impegni precisi. Avevano promesso all’Easp di potenziare i propri servizi e nel protocollo era prevista la “Cittadella della Salute”. Vediamo adesso la stessa che nascerà a Gubbio con 3 milioni della Regione e 5 dal puc. Un’altra a Foligno dove l’investimento arriva dallo stesso soggetto privato che nel 2010 Monacelli e Morroni presentarono in Regione e a cui la Regione disse che non avrebbe concesso nulla.”

Prende la parola Sandra Monacelli -capogruppo UDC Assemblea Legislativa dell’Umbria-  “ Le voci che si alzano nei social sono di piena campagna elettorale, mi sembra che questa città non è reattiva, non reagisce. Si parla della rimozione di un’opera che ritenevamo essere il cuore pulsante della città. Dicevamo che l’Easp era a rischio un anno fa a causa dell’apertura di posti di Rsa all’ospedale di Branca. Queste cose avrebbero indotto amministratori attenti a capire che tirava una brutta aria.”

Riguardo alla relazione tecnica tanto richiesta: “ ad oggi non esiste una documentazione che dica a chiare note che la parte è vulnerabile. Il comune ha dato per scontato un’unica interpretazione ed è un atteggiamento a dir poco superficiale!
Troppe domande e troppi dubbi restano su quale sia stato il percorso decisionale per arrivare a tali conclusioni, si parla di riunioni viscerali, ma a quelle riunioni partecipavano solo loro. Che ne rimane delle rassicurazioni sbandierate da Presciutti che riportava le promesse della Marini riguardo la sopravvivenza dell’Easp e il suo sviluppo? “

Sandra Monacelli conclude con un tono amaro ma perentorio, deciso e forte,  invocando una risposta di orgoglio da parte della città:  “Se io devo tacere lo farò volentieri, purché qualcun altro alzi la bandiera dell’orgoglio in questa città. Se andrà avanti questa idea, da parte nostra ci sarà un’azione decisa anche nei confronti della Procura della Repubblica. Inoltre chiederemo un parere alla corte dei conti.”

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Redazione Gualdo News
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