Sulla vicenda del Calai, per la quale l’Amministrazione Comunale sta svolgendo degli incontri sul territorio per spiegare ai cittadini il proprio punto di vista, arriva dai gruppi consiliari di Forza Italia e Roberto Morroni Sindaco una sintesi completa di tutta la documentazione ufficiale, che potete scaricare cliccando sui link di questo articolo.
Secondo FI e RMS, tutti i gruppi di opposizione si sono espressi con differenti motivazioni, ma con tratti comuni: disaccordo totale sulla demolizione della cosiddetta “stecca”, perplessità riguardo ad un percorso non condiviso, mancanza di una documentazione tecnica a giustificare tale scelta e subalternità dell’attuale governo della città alle decisione provenienti dalla Regione Umbria.
“Presciutti si giustifica ribaltando la frittata – dicono le forze di centro destra – Secondo lui è l’opposizione che non si è adeguatamente informata circa la perizia che è depositata dal lontano 7 luglio 2014. Allora è bene che si abbia il quadro di tutti quei documenti che, quanto meno, sono reperibili in rete, in attesa che la ASL ci fornisca la documentazione tecnica. Ecco, quest’ultimo passaggio deve essere chiaro: di fatto il Comune non ha fornito nulla di tecnico, è stata l’opposizione a dover richiedere alla ASL di fornirgliela. Contrariamente a quanto afferma Presciutti, dopo il protocollo d’intesa del 2012, approvato dal consiglio comunale del 13 gennaio 2013, il lavoro non si è mai fermato, tant’è che, nell’ordine:
- la ASL pubblica il piano di valorizzazione a marzo 2013, prontamente recepito dal Consiglio Comunale di Gualdo Tadino (delibera 21 del 4 maggio 2013);
- gli uffici svolgono il loro lavoro di sistemazione catastale: nel luglio 2013 la Giunta Morroni approva tale attività per poi girarla alla Regione dell’Umbria;
- il Direttore Generale, nel novembre 2013, inserisce la progettualità del Calai in uno degli atti fondamentali di natura gestionale: il Piano Triennale valido per gli anni 2014-2016 (vedi pagina 6 dell’allegato);
- la Giunta Regionale approva, in via definitiva, la sistemazione catastale delle aree, certificandolo con la delibera del 31 marzo 2014;
“Da qui in poi il buio – sostengono FI e RMS – non di certo imputabile all’immobilismo della Giunta Morroni, quanto semmai al disinteresse mostrato dal Commissario Grillo, pur sforzandoci di definirlo comprensibile. Intanto venivano effettivamente eseguite le verifiche sismiche. In due momenti distinti da quello che si evince dall’albo pretorio della ASL. Poi, stranamente, appena dopo che il Sindaco Presciutti afferma di avere la relazione tecnica che attesta la vulnerabilità sismica della “stecca” (29 ottobre 2014). Il direttore generale della ASL, nella sua delibera del 3 novembre 2014 (aggiornamento del Piano Triennale fatto l’anno prima) rimuove la progettualità del Calai. Invitiamo a prestare attenzione alla motivazione, in quanto non affiora minimamente il problema sismico, bensì, in maniera laconica, si afferma che ‘l’intervento viene tolto dal programma in quanto la struttura avrà un’utilizzazione parziale per cui si renderanno necessari interventi di manutenzione ai quali si farà fronte essenzialmente tramite le ditte manutentrici’ (pagina 6 della delibera).
Altri documenti:
Lettera dell’Easp del 12 febbraio 2015 in cui si chiede formalmente una revisione del protocollo d’intesa del 29/12/2012.
Comunicazione della ASL del 20 marzo 2015, che accoglie le richieste di Easp e Comune citando, per la prima volta, l’intervento di demolizione.
Delibera di approvazione del nuovo piano di valorizzazione, che da il via libera alle richieste della Asl.
Eccole allora le domande dei due gruppi consiliari, riportate testuali:
1 – perché la ASL ha cancellato l’intervento già dal 4 novembre2014? Di sicuro non può averlo fatto di sua spontanea volontà, visto che il protocollo d’Intesa del dicembre 2012 è, di fatto, un contratto tra le parti; dove sono quindi le comunicazioni in cui ASL informa preventivamente di tale variazione?
2 – Presciutti, nella sua conferenza stampa, cita i protocolli di alcune corrispondenze riguardanti la problematica sismica; ma quelle missive, di cui veniamo a conoscenza solo a mezzo stampa, sono delle comunicazioni che si sono scambiate gli uffici tecnici rispettivamente di ASL e Regione dell’Umbria; quindi nessuna di queste è stata mai inviata al Comune?
3 – la famosa relazione tecnica della ASL, che il Sindaco ha sbandierato durante la conferenza stampa (come a dire: l’avete chiesta, ora sarete contenti!), perché non è stata allegata al fascicolo del Consiglio Comunale? Possibile che si potesse prendere una decisione così importante con tanta superficialità?
4 – ancora sulla demolizione, ammettendo che le problematiche sismiche vi siano davvero, come si fa ad affermare che “la ristrutturazione sarebbe troppo onerosa” per cui si deve procedere alla demolizione? Esiste un computo di quanto potrebbe costare alla ASL tale ristrutturazione? 100mila, 500mila, 1 milione di euro? Qualcuno conosce tale ordine di grandezza?
Il dettagliato comunicato stampa si conclude esortando la città a ricordare che Regione e Asl stanno investendo 5 milioni di euro a Gubbio per la Casa della Salute e a “ribellarsi a questa modalità di svendita di una parte importante del patrimonio collettivo”. Inoltre vengono annunciati una serie di appuntamenti sul territorio per la petizione popolare. Ecco i primi: domenica 26 aprile in Piazza Martiri, martedì 28 aprile a Cerqueto, giovedì 30 aprile in piazza Federico II (mercato), sabato 2 maggio a Pieve di Compresseto. Sarà possibile sottoscrivere la petizione, in tutti gli appuntamenti, dalle ore 8.30 alle ore 12.00.