Sindaco e Giunta avanti senza indugi con le linee guida di Regione e Asl sulla questione Calai. E’ quanto emerso dalla conferenza stampa con cui i componenti dell’Amministrazione gualdese hanno comunicato le novità sulla questione della valorizzazione dell’area dell’ex ospedale. Questione che tanto sta interessando i cittadini gualdesi, praticamente insorti sui social network domandandosi come mai un edificio ristrutturato nel 2001 sia già così “fuori norma”da dover essere abbattuto.
Al riguardo, durante la conferenza stampa c’è stata la consegna ufficiale dell’ormai famosa relazione tecnica e degli importi economici degli interventi necessari alla ristrutturazione dell’intero corpo di edifici.
Il sindaco Presciutti ha detto di aver incontrato il direttore generale della Asl 1 Giuseppe Legato mercoledì scorso, insieme al direttore Emilio Duca e al responsabile del Patrimonio della regione, l’architetto Autiello. “Da questa riunione sono emerse novità importanti riguardo il futuro dell’Ospedale Ex Calai e di Easp – ha detto il sindaco – Sulla questione Easp, insieme ai direttori, è stato condiviso un percorso di rafforzamento dei servizi della struttura. Easp produrrà una richiesta che Asl e la direzione accoglieranno con le relative risorse finanziarie. Per quanto riguarda l’ex Calai, la notizia più importante, che conferma la bontà delle nostre scelte sempre condivise con Asl e Regione, è la consegna ufficiale non solo di una relazione tecnico illustrativa, descrittiva e di sintesi, ma anche del computo estimativo sugli importi per gli interventi necessari”.
Dalla relazione, prodotta dallo studio privato MT Progetti, si evince che il blocco 5, la cosiddetta “stecca”, abbisogna, analizzandone la vulnerabilità sismica, di lavori per renderla fruibile che ammontano ad oltre tre milioni euro, a fronte di un importo complessivo per la totale ristrutturazione di quasi sei milioni. La normativa antisismica del 2008 impone, per gli edifici non a norma, una garanzia sismica della struttura di almeno il 60 % per poter usufruire di spazi da adibire ad attività.
“Rispetto a questi numeri – continua il primo cittadino – noi vogliamo dire due cose: la prima è che tutte le decisioni che abbiamo preso sono state condivise passo passo con Regione ed Asl. La seconda cosa è che la decisione di abbattere la “stecca” è la strada giusta. Procederemo quindi in tempi celeri a fare la variante al piano regolatore che ci è stata richiesta. Andremo avanti a spron battuto per riaprire al più presto la parte storica del Calai, per la quale occorrono interventi per la sua fruibilità pari a €224.500. Significa che noi riapriremo il Calai, valorizzeremo tutta l’area e l’importo che verrà investito, da Regione e Asl, sarà superiore a due milioni e mezzo di euro. Soldi che saranno investiti a Gualdo Tadino e che non tengono conto degli oneri di demolizione per la “stecca” e quelli necessari per la ristrutturazione della parte vecchia, che sommati danno un totale di oltre tre milioni di euro. Investimenti certi per la nostra città, senza un euro di aggravio per i gualdesi. Altri possibili progetti passavano attraverso investimenti di almeno sei milioni di euro, che nessuno oggi è in grado di poter garantire”.
Avanti quindi senza indugio sul piano di valorizzazione che la Regione, dopo aver inizialmente sottoscritto un protocollo d’intesa nel 2012, ha proposto e che il consiglio comunale ha votato lo scorso 8 aprile.