La notizia è arrivata stamane come una bomba, anche se ormai purtroppo il calcio italiano è abituato a questo genere di esplosioni. Sono stati infatti resi noti i nomi di oltre 70 indagati e sono stati emessi 50 fermi emessi dalla procura di Catanzaro nell’ambito dell’ennesimo filone di calcioscommesse. Gli agenti della polizia hanno eseguito arresti e perquisizioni in Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Toscana, Liguria, Veneto e Lombardia. Le indagini della Squadra mobile di Catanzaro avrebbero accertato decine di combine di partite di calcio dei campionati in corso di Lega Pro e Serie D.
In sintesi, la ‘ndrangheta avrebbe pilotato combine di partite dei campionati di Lega Pro e serie D venute alla luce con l’inchiesta coordinata dalla Dda di Catanzaro e condotta dalla squadra mobile e dallo Sco di Roma. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. L’inchiesta ha preso il via grazie alle intercettazioni di Pietro Iannazzo, ritenuto elemento di vertice dell’omonima cosca che opera a Lamezia Terme, arrestato giovedì scorso in una operazione della polizia contro la ‘ndrina. Sarebbero almeno una trentina i club coinvolti nel giro di partite truccate di Lega Pro e Serie D scoperto dalla polizia. Tra di essi Pro Patria, Barletta, Brindisi, L’Aquila, Neapolis Mugnano, Torres, Vigor-Lamezia, Santarcangelo, Sorrento, Montalto, Puteolana, Akragas e San Severo.
Tra personaggi coinvolti anche due ex del Gualdo Calcio: Arturo Di Napoli e Enzo Nucifora.
Di Napoli, famoso nel mondo del pallone come “Re Artù”, ora allena una squadra a Malta, ma è stato lanciato nel calcio che conta proprio tra le file dei biancorossi nel campionato di serie C1 1994/1995. Dopo lo sfortunato spareggio di Pescara che negò la serie B al Gualdo, per Re Artù si spalancarono le porte della serie A, dove militò, fra le altre, con le maglie di Napoli, Inter e Venezia. Di Napoli è indagato come allenatore del Savona.
Enzo Nucifora è stato invece raggiunto da un procedimento di fermo. Nucifora, avvocato siciliano, è stato DS del Gualdo Calcio nel campionato di serie C1 1999/2000 culminato nella retrocessione, unica nella storia del calcio biancorosso, in serie C2.
L’avvocato siciliano è stato prelevato nella sua abitazione a San Benedetto del Tronto dagli agenti della Squadra mobile di Ascoli Piceno che gli hanno notificato un ordine di custodia cautelare in carcere e condotto poi presso la Questura dove ha avuto un malore. Attualmente si trova all’ospedale Mazzoni di Ascoli per accertamenti in attesa di essere trasferito nel carcere di Marino del Tronto. Nucifora, compatibilmente con le condizioni di salute, verrà interrogato nei prossimi giorni per rogatoria dal gip di Ascoli.
“Ho ricevuto un avviso di garanzia rispetto all’inchiesta su illecito sportivo, ma sul piano personale non ho assolutamente nulla da temere perché nulla ho fatto”. Lo ha detto il presidente della Torres, Domenico Capitani che nei mesi scorsi aveva chiesto informazioni sul club rossoblù tramite Nucifora, in merito all’inchiesta sul calcio scommesse. “Per quanto riguarda l’ex direttore, Enzo Nucifora – continua Capitani – confido che le sua situazione venga chiarita al più presto e non ho motivi di pensare che possa in alcun modo aver determinato i risultati delle tre partite già oggetto di indagini e per le quali la Torres era stata già ascoltata a tempo debito”.