Avere in agenda una presentazione di un libro e, a seguire, l’inaugurazione di una mostra pittorica è già di per se gratificante. Se poi il “nucleo” dei due appuntamenti è il mondo dei Giochi de le Porte, alla gratificazione si aggiunge anche un pizzico di curiosità in più.
Gualdo Tadino, possiamo dirlo con malcelato orgoglio, è una città che in quanto a cultura è arrivata ad un livello tale da non dover invidiare nessun’altra realtà di uguali e anche maggiori dimensioni. Non lo dico ovviamente io, perché a parlare sono i numeri. Basti guardare questo portale che, in quasi due mesi di vita, conta una percentuale altissima di notizie racchiuse dentro la sezione “cultura”, cifre che hanno meravigliato anche noi redattori. Basti contare la quantità e la qualità dei musei cittadini, cinque autentiche perle in una cittadina di soli 16mila abitanti, alcuni di una unicità tale da far rimanere allibiti i visitatori. Cinque perle coltivate dal Polo Museale, che contorna questi piatti principali con eventi collaterali che fanno di Gualdo Tadino una città culturalmente viva tutto l’anno.
Quando anche il mondo dei Giochi entra nell’universo della cultura fa allora un piacere immenso e ci rende ancora più consapevoli della qualità del patrimonio umano che si cela dentro ambienti che si immaginano spesso fatti di soli tavernieri, sarte, giocolieri e somarai il cui unico scopo è vincere a settembre. Le Porte sono invece associazioni che stanno sempre di più arricchendo la città dodici mesi l’anno, grazie ad iniziative come quelle di oggi.
Il primo appuntamento, che ha scaldato e illuminato una giornata freddissima e piovosa, si è svolto nella magnifica Sala della Città della Rocca Flea, dove è stato presentato il libro di Michele Storelli “Tra Arte cinematografica e Giochi de le Porte“. Sotto la regia di Salvatore Zenobi, che ha anche curato il volume, sono intervenuti l’assessore allo Sviluppo Economico Giorgio Locchi, la docente di storia dell’Arte Caterina Calabresi, il responsabile del corteo storico di Porta San Facondino Daniele Gelsi e il priore della Porta gialloverde Fabio Pasquarelli. Oltre naturalmente allo stesso autore, Michele Storelli.
Il concepimento del libro è a dir poco singolare. Michele Storelli è il consulente del corteo storico della Porta e in un periodo in cui aveva poco tempo per frequentare gli amici della ‘Capezza’ si è inventato un gioco. Da appassionato ed esperto cinematografico qual’è, ha iniziato a mandare una e-mail al giorno avente come oggetto i film di argomento medievale o giù di lì. Da tempo Storelli pensava di prendere spunto dalla cinematografia per i cortei, ma il tempo per vedersi i film tutti insieme ha sempre scarseggiato. Allora lui queste opere le ha raccontate per posta elettronica. Trenta film, trenta mail in trenta giorni con cui ricordare cortei già passati e da cui prendere spunti per i cortei a venire.
Da qui a mettere tutto in un volume il passo è stato veloce. Il priore Pasquarelli e Zenobi hanno fatto da gambe all’idea e quello che è nato oggi è un volumetto scorrevole, interessantissimo e divertente. Le mail sono state trascritte così come sono arrivate, comprensive di quel tocco di dialetto gualdese che lo rendono ancora più accattivante. Un modo anche per conoscere film di cui abbiamo sentito parlare, ma che non abbiamo ancora visto. Lo stile di Michele, che ben conosce chi ha assistito ai suoi interventi nei vari cineforum e anche alle sue scorribande con i pazzi di Magabald in radio, teatro e tv, fa il resto. Chapeau!
Esco dalla Rocca sotto il diluvio universale, il tempo di trovare un parcheggio, fare una doccia naturale ed eccomi in un altro ambiente straordinario e suggestivo: la taverna di San Benedetto. Appena entrato la sensazione è quella di cento occhi che mi guardano. In verità sono solo due: della stessa ragazza raffigurata in tutte le opere di Claudio Giulianelli, qui esposte. Un’espressione apparentemente identica, misteriosa, indecifrabile, che sembra però cambiare in base al contesto in cui è raffigurata. A volte sembra una maga o un’alchimista o una strega. In testa bizzarri copricapi che rassomigliano a quelli di un giullare, la donna di Giulianelli, affascinante e intrigante ancor più che bella, è la protagonista della mostra che la Porta di San Benedetto e il suo priore, nonché Gonfaloniere dell’Ente Giochi, Nicola Bossi hanno organizzato da oggi fino a domenica in occasione del Palio di Primavera.
Claudio Giulianelli, romano trasferitosi in provincia di Viterbo, ha frequentato un istituto ad indirizzo chimico, ma la forte passione per l’arte lo ha portato ad approfondire la tecnica e lo studio della pittura. Allora via la tabella periodica degli elementi e sotto con i libri sul Caravaggio e sui pittori fiamminghi.
In occasione della mostra gualdese, curata da Adelinda Allegretti e intitolata “Le Dame di Gualdo“, l’artista ha voluto omaggiare la città delle Quattro Porte con un quadro raffigurante la Rocca Flea e lei, l’immancabile donna dal bizzarro copricapo, che accarezza il muso di due somari, uno grande e uno piccolo. L’espressione della ragazza, immancabilmente identica nelle altre opere, qui sembra lievemente sorridente, come quella di chi, nonostante il freddo e nonostante la pioggia, oggi ha scoperto una città ancora più ricca.
Il libro di Michele Storelli lo potete trovare presso la taverna di San Facondino aperta per la cena del sabato e il pranzo della domenica in occasione del Palio, così come quella di San Martino. La donna di Giulianelli vi aspetta invece presso la taverna di San Benedetto, sempre sabato e domenica, dalle 10 alle 22.