E’ stata aperta dal sindaco Massimiliano Presciutti la seduta straordinaria del consiglio comunale convocata in modalità aperta agli interventi dei cittadini. L’argomento è di quelli caldi, da sempre fonte di discussione accesa ormai da anni: quello della Rocchetta. Nella fattispecie l’istanza presentata dall’azienda di acque minerali di una proroga dell’attuale concessione che scade nel 2022. Domani 9 giugno è stata convocata, tra l’altro, in Regione la conferenza dei servizi con Provincia, Comune di Gualdo Tadino, Ambito Territoriale 1, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale e Rocchetta S.p.A.
E’ un Presciutti cauto quello che introduce l’argomento. “Un attingimento superiore del 59% è una richiesta che deve essere circostanziata da elementi scientifici che ad oggi non abbiamo e che chiederemo – ha esordito il primo cittadino – Così come chiederemo un cronoprogramma dettagliato per quanto riguarda la messa in sicurezza dell’area. Inoltre dalla legge 22 del 2008 viene sancito che il 20% riconosciuto alla Regione deve essere reimmesso per interventi di miglioramento del territorio di operazione. Noi pensiamo che Rocchetta si debba legare al territorio con un esplicito rapporto convenzionale che porti benefici tangibili per lo sviluppo economico della città per almeno i prossimi 25 anni. Questa è un opportunità da cogliere e pensiamo che con il sacro fuoco della contrapposizione ad ogni costo e a prescindere non andiamo da nessuna parte. L’obiettivo è che ognuno, amministrazione, comitati, per la propria parte di responsabilità, faccia uno sforzo”.
La serie degli interventi ‘esterni’ è stata inaugurata da Nadia Monacelli, presidente della Comunanza Agraria, che si è subito lamentata sulla tempistica della convocazione del consiglio comunale “a cose fatte, con un ordine del giorno generico intera e a sole ventiquattro ore dalla conferenza dei servizi”.
“Questo ci fa pensare che tutto è ormai deciso – ha detto la Monacelli – perciò chiediamo che venga rinviata. Fra l’altro ricordo che la Comunanza ha diffidato regione, provincia e comune chiedendo che la comunanza sia coinvolta in tutte le decisioni che riguardano proprietà gravate da usi civici. Il procedimento cozza anche col protocollo d’intesa che abbiamo sottroscritto con l’amministrazione comunale. In sostanza non vi è certezza per quanto riguarda il soggetto che deve interloquire con il soggetto Rocchetta, in quanto c’è una sentenza pendente”.
La Comunanza è del parere che non esista la necessità di correre, dato che la concessione scade nel 2022. “Si parla di proroga, ma prima c’è da sistemare il pregresso (area alluvionata, giusta delimitazione del perimetro d’uso, questione degli usi civici) da parte di Rocchetta – ha aggiunto Nadia Monacelli – Sono state fatte una serie di richieste, anche con diffida, alle quali per molta parte non sono state fornite risposte: per esempio sulla questione degli eventi alluvionali non ci è arrivata nessuna risposta. Sul calcolo della quota parte annuale del diritto di concessione invece è stato ufficialmente riconosciuto che ai gualdesi spetta effettivamente un compenso. Io chiedo all’amministrazione: da che parte sta? Perchè non intende supportarci in un intento che riguarda i diritti di tutta la comunità?”
L’intervento di Danilo Remigi è stato un po’ il prosieguo di quello di Nadia Monacelli. “Ci troviamo di fronte ad un’altra richiesta di concessione e non solo di una proroga – ha detto il rappresentante della Comunanza Agraria – Rocchetta per noi è un affittuario, che non paga l’affitto. Questo non è normale. Dal 2002 ad oggi il prelievo è stato di 13 litri/secondo, che non dovrebbe aver subito in teoria impennate, ma se andiamo a controllate, notiamo l’azienda ha aumentato la produzione del 280%! Allora quei 13 litri al secondo sono dichiarati dal concessionario? C’è da dire che per quanto riguarda il pozzo R6, Rocchetta si è opposta all’accesso agli atti, perchè la particella di attingimento è privata. Dico che stiamo perdendo proventi importantissimi e sappiate che se solo riuscissimo a farci pagare l’affitto, noi saremmo costretti a riversare questi proventi sul territorio gualdese”.
E’ intervenuto anche Gianni Smacchi, presidente della sezioni gualdese di Confcommercio. “In una Nazione dove tutte le imprese chiudono e vanno via, la politica deve dare una risposta. Il grido di allarme va in questo senso se non vogliamo mettere la valigia in mano ai nostri ragazzi. Ogni volta che un impresa investe prelevando un bene comune è giusto effettuare controlli, ma se i controlli decidono che tutto è regolare, i discorsi finiscono. Rocchetta deve far crescere l’indotto e noi vorremmo costruire un percorso con l’azienda, cercando di far nascere aziende che creino quello che a loro serve”.
Per Filippo Matarazzi, presidente dell’associazione Appello per Gualdo, provare a fare proposte sul caso l’8 giugno, quando la conferenza dei servizi è il 9, è singolare ed inopportuno. “Stiamo discutendo di quanto può costare l’acqua o di chi deve essere l’interlocutore, ma queste sono cose che si risolvono. Condividiamo con il sindaco nella linea tendente alla salvaguardia dell’ambiente e interesse dei cittadini, ma chiediamo la totale fruizione dell’area Rocchetta. Oltre all’installazione di stazioni di monitoraggio dei prelievi che saranno il 300% più degli attuali. Inoltre siamo fortemente favorevoli ad un progetto di lancio dell’area Rocchetta, ma con strutture ricettive e di ricerca nell’ambito della salute”.
Secondo Sauro Vitali (Comitato per la difesa del Rio Fergia) forse “ci si è dimenticati quanto successo dal 2004 al 2011 e del caso Idrea. Qualcuno si pone la domanda se l’acqua c’è? Mi sembra si stiano verificando situazioni già viste, identiche ad allora, diciamo anche non proprio ‘pulite’. Le relazioni idrogeologiche parlano chiaro. Non si riesce a dare acqua neanche con le concessioni in essere, figuriamoci col 300% in più! Noto che ogni ordine del giorno dei consigli comunali, invece di parlare dei problemi economici, parla sempre di come dare l’acqua a Rocchetta. Mi sembra inaudito, così come il fatto che Gualdo Tadino è stata l’unica città al mondo che ha fatto prosciugare un fiume (il Feo)”.
Luciano Recchioni ha fatto invece un appello a non fare gli errori del passato. “Il consiglio di stato – ha detto il sindacalista – ha bloccato tutto per via degli usi civici e per problemi sanitari. Ricordo che il ricorso del comitato Rio fergia è stato bocciato. Questa cittá ha bisogno di lavoro, perchè la situazione ormai è insostenibile. Oggi Merloni e i suoi 1000 posti di lavoro non l’abbiamo più, ma non avremo più neanche quello che ce ne darà 100 di posti. Per questo ritengo che questa sia un’occasione da non perdere”.
E’ intervenuto anche Sergio Romagnoli consigliere comunale di Fabriano. “Sono preoccupato per le similitudini col consiglio comunale di Fabriano, per come è trattata la questione acqua. L’acqua deve essere pubblica – ha dichiarato il consigliere – State svendendo acqua, eppure siete stati votati per il futuro dei nostri figli. Non è ammissibile discutere qui di vendere l’acqua ad una azienda che ha aumentato il proprio fatturato del 212% e far questo consiglio il giorno prima della conferenza dei servizi”.
Dopo l’intervento di Romagnoli la seduta è stata sospesa per una breve riunione dei capigruppo ed è poi ripresa con la parte politica della discussione di cui vi daremo notizia più tardi.