La cosiddetta “intesa salva JP”, l’azienda che ha acquistato l’ex Merloni, è in dirittura d’arrivo. Questo quanto emerso stamattina durante l’assemblea sindacale dei rappresentanti Fim, Fiom e Uilm con i lavoratori.
All’’accordo compensativo tra banche, Ministero e l’imprenditore Giovanni Porcarelli manca solo la firma ufficiale, ma le contrattazioni per salvare la Jp e i suoi 700 dipendenti vanno verso un epilogo positivo. Dopo le due sentenze di primo e secondo grado che hanno decretato nullo l’acquisto dell’azienda da parte di Porcarelli, in autunno è atteso il pronunciamento definitivo della Cassazione. L’accordo tra le parti, però, salverebbe la JP anche in caso di verdetto sfavorevole.
In pratica le banche deciderebbero di rinunciare ai crediti verso la vecchia gestione accettando di divenire proprietari di uno dei tra stabilimenti della JP e, da quanto riportato dai sindacati, Porcarelli è intenzionato a cedere lo stabilimento di Colle di Nocera Umbra, dove però continuerebbe a produrre. I locali tornerebbero in suo possesso con il pagamento di un affitto per 12 anni. In cambio però la richiesta è quella di un finanziamento, non a fondo perduto, di circa 20 milioni di euro per permettere all’azienda di partire. Diverse banche avrebbero già manifestato interesse a questo accordo, altre invece si sarebbero dette contrarie.
Di questo, ma anche dell’accordo di programma, a cui mancano ancora i decreti attuativi per l’operatività completa, si parlerà il prossimo 9 luglio al ministero dello Sviluppo economico.