Da qualche parte qualcuno ha scritto, forse esagerando un po’: “chi non li ha vissuti non sa cosa si è perso”. Poi, se vai a dare un’occhiatina agli avvenimenti storici, politici, culturali, musicali, artistici che l’hanno caratterizzati, ti accorgi che tanta esagerazione poi non c’è.
Nei mitici anni ’60 sono accadute tante cose belle (e qualcuna anche drammatica) che hanno segnato la storia della seconda metà del ‘900. Sono gli anni di Giovanni XXIII, della nascita dei Beatles, della presidenza di John Kennedy, Gagarin compie il primo volo nello spazio e Neil Armstrong, nel 1969, sbarca per primo sulla luna, Mazzinghi e Benvenuti diventano campioni del mondo… Ma anche gli anni in cui i Sovietici costruiscono il muro di Berlino, vengono uccisi uno dopo l’altro John Kennedy, Martin Luther King, Bob Kennedy… Sono gli anni del boom economico e delle contestazioni studentesche del ’68. Per chi li ha vissuti il futuro non appariva come un’incognita ma come una grande opportunità in cui poter esprimere le proprie convinzioni e le proprie potenzialità.
E soprattutto gli anni ‘60 sono gli anni delle canzoni indimenticabili. Chi non ha mai ballato abbracciato al suo amore sulle note e dolci parole di “Sapore di sale”, o si è scatenato nei ritmi infernali del twist, chi non ha mai sognato spiagge popolate di splendide amazzoni ascoltando “Abbronzatissima”?
Lunedì 20 luglio a partire dalle 21,30, per iniziativa degli esercizi commerciali di piazza Mazzini, Alfiero Albrigi e Giancarlo Pascolini cercheranno di far rivivere l’atmosfera magica di quegli anni indimenticabili riproponendo le canzoni e le musiche più belle. Uno spazio aperto al centro della piazza inviterà i partecipanti anche a cimentarsi in qualche giro di danza: un ricordo piacevole per i più anziani, un’esperienza da vivere in alcuni momenti per i più giovani. Le musiche verranno proposte con dischi originali in vinile ma non mancherà la musica dal vivo con il cantante Bruno, solista dell’epoca.
Insomma, una serata da non perdere all’insegna della buona musica in un amarcord che, speriamo, contribuisca a farci guardare al futuro con maggiore ottimismo.