Gualdo Tadino è il comune umbro con oltre 10mila abitanti in cui la disuguaglianza tra i redditi dei cittadini è più forte. E’ quanto emerge dai dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, relativi ai redditi 2014, elaborati dal Giornale dell’Umbria. La percentuale di disuguaglianza sociale viene calcolata con il coefficiente (o indice) di Gini, sistema utilizzato in tutto il mondo per verificare il grado di disparità nei redditi e nei patrimoni.
IL COEFFICIENTE DI GINI – E’ una misura introdotta dallo statistico italiano Corrado Gini che rileva la diseguaglianza di una distribuzione. È un numero compreso tra 0 e 1. Valori bassi del coefficiente indicano che tutti percepiscono più o meno lo stesso reddito, mentre valori alti indicano una disuguaglianza. Il valore “1”, ad esempio, corrisponde alla situazione dove una persona percepisce tutto il reddito del paese mentre tutti gli altri hanno un reddito nullo.
MENO OPPORTUNITÀ PER CHI HA UN REDDITO BASSO – Un articolo de Lavoce.info riporta che “l’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) ha fotografato una volta di più ciò che da tempo è sotto gli occhi di tutti: nei paesi più sviluppati il 10 per cento più ricco della popolazione continua ad arricchirsi e lo fa a spese dei soggetti più svantaggiati. Un esempio sono i giovani cresciuti in famiglie a basso reddito, che vedono progressivamente ridursi le possibilità di avanzamento economico-sociale. I dati evidenziano infatti che l’aumento delle disparità nella distribuzione del reddito incide negativamente sullo sviluppo delle capacità lavorative di coloro che provengono da nuclei familiari con scarsi livelli di istruzione, perché per loro diminuiscono le opportunità di istruzione di grado elevato, di carriera lavorativa e di mobilità sociale. Di conseguenza, la disuguaglianza ha un effetto negativo sulla crescita proprio perché ha una responsabilità nello scarso sviluppo del capitale umano di una parte della popolazione.”
LA SITUAZIONE IN UMBRIA – Il Giornale dell’Umbria rileva che “l’indice di Gini in Umbria è dello 0,29 (ossia la dispersione dei redditi intorno al valore medio è del 29%), che indica come il livello di uguaglianza nella regione sia superiore a quello medio nazionale (0,33). Una situazione che storicamente caratterizza l’Umbria, come indicano gli indici di Gini elaborati negli anni scorsi (il picco della disuguaglianza nella regione, sempre in base all’Istat, è stato toccato nel 2011 con 0,301).”
GUALDO TADINO CAPOFILA DELLA DISUGUAGLIANZA – A fronte dello 0,29 umbro, tra i comuni della regione sopra i 10mila abitanti Gualdo Tadino è quello che presenta un indice di maggiore disuguaglianza dei redditi: 0,33. Seguono Gubbio (0,32), Todi (0,31), Umbertide (0,31), Marsciano (0,31), Spoleto (0,30), Magione (0,30), Città di Castello (0,30). Allineati all’indice Gini regionale ci sono Assisi, Orvieto, Bastia Umbra, Narni, Stroncone e Spello (0,29). Al di sotto ci sono invece Foligno, Terni, Corciano e Perugia.
LA “CLASSIFICA” DEI COMUNI UMBRI – La “top ten” dei comuni umbri in cui la disuguaglianza dei redditi è maggiore, è composta da Monteleone di Spoleto (0,44), Lisciano Niccone (0,40), Poggiodomo (0,40), Cascia (0,39), Calvi dell’Umbria (0,39), Scheggia e Pascelupo (0,39), Preci (0,38), Monte Santa Maria Tiberina (0,38), Sellano (0,38) e Pietralunga (0,37). I dieci comuni umbri a maggiore uguaglianza sono Perugia e Corciano (0,24), Terni (0,25), San Gemini e Montefranco (0,26), Foligno (0,27), e Torgiano (0,28).