Sarà Gubbio la sede dell’ufficio del Giudice di Pace che, una volta accolta l’istanza di ripristino da parte del Ministero, servirà i comuni del comprensorio. Gli uffici saranno i locali comunali dell’ex seminario nel quartiere di San Martino. La decisione è stata presa all’unanimità dai comuni di Gubbio, Gualdo Tadino, Pietralunga, Fossato di Vico, Sigillo, Scheggia e Pascelupo, Costacciaro. Bocciata quindi la possibilità dell’apertura a Branca, come ventilato nei giorni scorsi.
Per il sindaco di Gubbio Filippo Stirati e l’assessore Lorena Anastasi è stato riconosciuto “il valore strategico di tale territorio (Gubbio, ndr), la maggiore popolazione, la disponibilità di locali di proprietà e di personale da poter mettere a disposizione del progetto fin da subito, così da non aggravare i Bilanci Comunali di costi di struttura o altre spese, nella logica di un corretto uso del denaro pubblico”.
Le spese, onorario del magistrato a parte che sarà a carico dello Stato, saranno sostenute dagli enti. “La soluzione – continua la nota di sindaco e assessore eugubini – è stata condivisa in una vera logica di progettazione e coesione territoriale, con l’obiettivo di razionalizzare risorse (spese di gestione e funzionamento) e personale, le prime suddivise tra tutti i Comuni interessati in base alla fascia di popolazione, le seconde messe a disposizione da Gubbio e Gualdo Tadino.”
“Si tratta – conclude la nota dei due amministratori – di un importante obiettivo raggiunto che va a colmare una lacuna che il nostro territorio, e quelli limitrofi, non potevano ulteriormente accettare. La presenza di un Giudice di Pace evita di privare il comprensorio di un importante presidio di legalità, che avrebbe determinato un grave pregiudizio per i cittadini residenti, e conferma per Gubbio sempre più il ruolo di Comune capofila, tra quelli della fascia appenninica, nei progetti più importanti”.