Non voleva tornarci lassù, Fabrizio Evangelisti. L’Embrunman, la gara più dura al mondo della durata di 14 ore, l’aveva disputata e completata lo scorso anno e aveva promesso a se stesso di non riprovarci. I 3,8 km. a nuoto, seguiti dai 186 km. in sella alla bici salendo verso il Colle dell’Izoard, una delle vette più famose del Tour de France, per concludere con i 42,2 km della maratona quest’anno li avrebbe visti da lontano. E invece è bastato che la sua amica Fabiola gli chiedesse di ripeterla per una giusta causa, la sensibilizzazione nei confronti della lotta alla fibrosi cistica, che Fabrizio non ci ha pensato due volte e ha accettato di ritornare un Ironman, diventando in Francia il portabandiera dell’iniziativa di raccolta fondi “Correre a perdifiato” promossa dalla Lega italiana fibrosi cistica dell’Umbria.
COURAGE – Sabato era il gran giorno, e così, alla vigilia, lo aveva descritto Fabrizio sul suo profilo Facebook: “Freddo, inverno, pioggia, nessuna paura, la paura non fa 90 (il suo numero di gara, ndr)!!! Pronto a una bella battaglia domani, con orgoglio, con l’incoraggiamento di tanti, con una maglia che sarà una grandissima motivazione, la maglia che porta il messaggio della lotta alla fibrosi cistica, porta un messaggio di fratellanza e speranza, contro montagne molto più dure e impegnative. Farò il massimo sull’Izoard e sarò molto determinato, come mai prima, tra nebbia e pioggia. In realtà so che saremo tutti insieme contro vento per un buon motivo! Courage !!!”
IL RACCONTO DELLA GARA – E la gara per l’atleta di Gualdo Tadino è stata più difficile di quanto si potesse pensare. Sveglia alle 4:30, partenza alle 6:00. Si comincia dalla frazione di nuoto, 3,8 km nelle acque fredde del lago di Embrun. La difficoltà più grande è iniziare la gara ancora di notte, al buio, senza vedere bene la direzione delle proprie bracciate. Fabrizio conclude la prima parte di nuoto in 1:15h e alle 7:20 comincia la frazione in bici. Qui iniziano i problemi. Dopo una manciata di chilometri, rottura del cambio e fuoriuscita della catena, tanto da far temere il ritiro. Invece Fabrizio riesce a sistemare la bici e a ripartire, trovando in quota vento, pioggia e nevischio. Alle 15:30 il via alla maratona, con Fabrizio che taglia il traguardo poco prima delle 20, dopo 13 ore e 58 minuti di gara. “Obiettivo raggiunto, credo che il messaggio che debba arrivare a tutti noi sia chiaro, anche tra mille difficoltà l’importante è non arrendersi mai!”, esulta la pagina Facebook di “Correre a Perdifiato” nel complimentarsi con Fabrizio Evangelisti. Una grande gara per una grande causa.