L’appello lo ha lanciato attraverso il suo profilo Facebook: la chiesa di San Martino rischia di scomparire insieme ai suoi affreschi. Sergio Ponti, storico gualdese nonchè presidente dell’Ente Giochi de le Porte, ha voluto attirare l’attenzione su una delle chiese più antiche del territorio di Gualdo Tadino.
“Il piccolo edificio presenta una copertura con travi lignei con sulla parete dell’unico altare un grande affresco rappresentante S. Martino vescovo, seduto in cattedra, con ai lati S. Facondino e S. Francesco d’Assisi – scrive Ponti – Questo dipinto, fatto eseguire dal vescovo diocesano in occasione della visita pastorale effettuata il 17 Ottobre 1605, rischia seriamente di scomparire insieme ad altri esistenti sotto di esso, probabilmente del XIV o XV secolo. La chiesa ha dato il nome al corrispondente quartiere ed alla omonima Porta San Martino, non più esistente. La stessa ha subìto danni nella circostanza del sisma del 26 settembre 1997 e del 3 e 4 aprile 1998: da allora le infiltrazioni di acqua stanno minando la solidità delle travature con il rischio che il tetto possa cadere insieme alla speranza di restaurarla e conservarla per le future generazioni.”

Secondo il Guerrieri la chiesa in questione doveva esistere già prima del XIII secolo, prima cioè della costruzione della nuova Gualdo. A riprova di quanto affermato, sempre da notizie fornite dal Guerrieri e contenute nella sua opera “Storia civile ed ecclesiastica del comune di Gualdo Tadino”, in seguito ai lavori di bonifica eseguiti in quel vocabolo nel 1913 da parte dei proprietari del terreno alla luce numerose tombe, rivestite da lastre di pietra, le quali sono certamente da riferire ad un periodo preromano. Sulla base di tali reperti pertanto, si può ritenere che tale luogo sia stato abitato anche in epoche remote e che pertanto, la chiesa di San Martino sia una delle più antiche del territorio gualdese.