Quanto ha inciso la più grave crisi dal dopoguerra ad oggi nei redditi dei gualdesi? La risposta la fornisce un’indagine pubblicata oggi dal Giornale dell’Umbria che ha messo a confronto i dati del ministero dell’Economia e delle Finanze relativi alle ultime dichiarazioni dei redditi ai fini Irpef (quelle del 2014, che si riferiscono all’anno di imposta 2013), con quelli delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2008 (anno di imposta 2007, quindi l’ultimo anno prima dell’inizio della crisi).
IN UMBRIA PERSI OLTRE 5 MILIARDI DI REDDITO – Gli ultimi sei anni hanno impoverito i redditi reali degli umbri del 7,1%. Basti pensare che, dei 92 municipi della regione, solo 3 presentano il segno più, ossia sono più ricchi adesso che all’inizio della recessione. Nel 2008 gli umbri denunciarono redditi per 10,167 miliardi di euro, che diventano 10,651 miliardi nelle dichiarazioni del 2014. Sembrerebbe un incremento, ma se il dato viene depurato dall’inflazione (che nel periodo considerato è stata del 12,91%), allora diventa una perdita secca. Negli ultimi sei anni in Umbria sono andati in fumo redditi Irpef per 5,349 miliardi. E questo solo per quanto riguarda i redditi delle persone fisiche. Va anche considerato che in Umbria la crisi ha colpito di più rispetto alla media nazionale, con un peggioramento rispetto al già pessimo dato italiano tra 1 e 2 punti percentuali di prodotto interno lordo.
A GUALDO TADINO – La città è purtroppo ampiamente oltre la già la brutta media regionale. Rispetto al 2008 Gualdo Tadino è più povera di quasi 22 milioni di euro, essendosi ridotti i redditi dell’8,6%. Peggio, tra i comuni sopra i 10mila abitanti, hanno fatto soltanto Magione (-9,8%), Todi (-9,6%) e Gubbio (-9,5%). Ma questo dato diventa più preoccupante se si considera che con 16.025 euro pro capite dichiarati nel 2014, Gualdo Tadino è in termini assoluti la città più povera in Umbria tra quelle con più di 10mila abitanti. (vedi “GUALDESI SEMPRE PIU’ POVERI“)
FASCIA APPENNINICA A PEZZI – I comuni che vanno da Nocera Umbra a Gubbio escono malissimo da questa indagine, ma era prevedibile essendo la zona dell’Umbria che più ha risentito della gravissima congiuntura economica. Gubbio dal 2008 si è impoverita di 45,82 milioni annui (-9,6%), mentre il dato peggiore è quello di Nocera Umbra (- 11,4%), con Valfabbrica (-9,4%), Sigillo (-8,3%) e Fossato di Vico (-7,9%) tutte sopra la media umbra. Si “salvano” soltanto Costacciaro (-4%) e Scheggia e Pascelupo (-0,6%).