“L’ospedale di Branca rappresenta un presidio ospedaliero importante per il territorio in cui è ubicato, visto che è inserito nella rete di emergenza, con grandi potenzialità di sviluppo per la sua posizione al confine con le Marche.” Questo quanto ha affermato stamani l’assessore regionale alla sanità, Luca Barberini, nel corso della visita all’ospedale di Gubbio-Gualdo Tadino.
Nella circostanza il direttore generale della Usl 1, Giuseppe Legato, ha fatto il punto della situazione dei due ex ospedali di Gualdo Tadino e Gubbio: “A Gubbio arriveranno 3,5 milioni di euro per il riutilizzo dell’ex nosocomio che diventerà casa della salute. Per il Calai entro la metà di questo mese approderà in Regione la delibera che lo farà diventare struttura socio-sanitaria.”
Prima di visitare la struttura, nell’auditorium dell’ospedale si è tenuto un incontro con gli operatori del nosocomio, al quale hanno partecipato i sindaci di Gubbio e Gualdo Tadino, Filippo Stirati e Massimilano Presciutti, il direttore dell’Usl 1, Giuseppe Legato, e il direttore regionale Emilio Duca. In sala presenti i rappresentanti dei Comuni della fascia appenninica, i professionisti che operano nell’ospedale, gli operatori e i rappresentanti delle associazioni.
Barberini ha evidenziato che “nell’ospedale di Branca c’è tanto e i risultati raggiunti sono notevoli perché è stato gestito con sapienza. Alla luce del fatto che si trova in posizione di confine con la regione Marche credo che nell’ottica dei Patti interregionali per la salute, questa struttura possa avere l’ambizione di esercitare un ruolo attrattivo per le regioni confinanti in termini di allargamento di prospettive dei servizi offerti, che si basano sulla qualità e tempestività dell’offerta.” Ha poi sottolineato come sia determinante la connessione tra le quattro aziende sanitarie dell’Umbria: “E’ inaccettabile che non dialoghino tra loro, penalizzando così i pazienti. Dobbiamo rimettere al centro i bisogni dei cittadini.” L’assessore ha infine evidenziato che l’Umbria vuole uscire dal concetto di “ospedali fotocopia l’uno dell’altro” per pervenire a una ridistribuzione di funzioni tra ospedali partendo dal presupposto “che non si vuole chiudere nessun presidio, ma solo andare incontro alle esigenze della comunità, dando una precisa ‘mission’ ad ogni struttura”.
“Abbiamo davanti grandi opportunità che dobbiamo saper utilizzare, costruendo una rete regionale autentica nella quale ogni struttura abbia una sua precisa funzione – ha detto il direttore regionale Emilio Duca – Le sfide della sanità pubblica sono tante e quella più difficile è sicuramente legata al reperimento delle risorse. Si parla di grandi tagli per la sanità pubblica anche nella prossima legge di stabilità, ma l’Umbria ha i conti in ordine, noi non dobbiamo tagliare i posti letto e la riorganizzazione possiamo farla con determinazione senza stravolgere l’assetto. In particolare per quanto riguarda le aree interne sono previsti progetti di coordinamento integrato per la salute, oltre all’istruzione e al trasporto pubblico locale. In questo contesto l’ospedale di Branca potrà avere un ruolo di primo piano insieme a quello di Orvieto”.
Il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ha esordito con una battuta: “Ho notato che nessuno seduto su questo tavolo indossa la cravatta. Questo significa un approccio diverso ai problemi puntando ad essere concreti. L’ospedale di Branca dispone di personale e di strutture di eccellenza: deve perciò avere l’ambizione di diventare un punto di riferimento a livello regionale, nella consapevolezza che non si può fare e avere tutto dappertutto.”