GUALDO TADINO – Vi siete chiesti come mai non abbiamo pubblicato la notizia della maglia del Gualdo Casacastalda richiesta con una commovente mail dalla gualdese trapiantata in Brasile? La risposta è semplice: è tutta una bufala.
L’antefatto: il comune di Gualdo Tadino riceve una mail da una certa Marianna Santos che, con un italiano molto “Google Translate” scrive: “Prima di tutto voglio ringraziarvi per tutti i vostri sforzi e lavorare per città. Lavorare con dedizione, determinazione e in piena trasparenza. In cerca di sviluppo della città, con progetti di modernità, solida e sostenibile, abilitazione e democratizzare l’accesso per tutti ad una migliore qualità della vita. Sono molto orgogliosa di nata a Gualdo Tadino. Mi manca questa città bellissima e affascinante. Ma a causa di difficoltà finanziarie ho dovuto muoversi lungo con mio figlio (Raffaello) a Piatã (stato di Bahia, Brasile), dove la famiglia risiede“. La missiva prosegue con la richiesta di una maglia ufficiale del Gualdo Casacastalda per il figlio Raffaello che il prossimo 31 ottobre compirà 15 anni. Poi specifica la taglia (una L) e l’indirizzo di casa. Il sindaco chiama la società calcistica, che concede ben volentieri la casacca. E da qui parte una campagna mediatica che varca addirittura i confini comunali.
A noi viene però il sospetto che la signora in questione sia la stessa che ogni anno va alla carica degli uffici stampa di tutte le società calcistiche elemosinando casacche e distribuendo commozione, dato che il bambino, quindicenne ormai da qualche anno, ora è invalido, ora è vittima di una malattia incurabile. Probabilmente il mittente ha deciso di alzare il tiro e di non scrivere più alle società, che mail di questo tipo ne ricevono a quintali, ma ai governi cittadini.
La nostra indagine dura poco, dato che scoviamo subito una mail scritta al sindaco di Perugia che inizia così: Prima di tutto voglio ringraziarvi per tutti i vostri sforzi e lavorare per città. Lavorare con dedizione, determinazione e in piena trasparenza. In cerca di sviluppo della città, con progetti di modernità, solida e sostenibile, abilitazione e democratizzare l’accesso per tutti ad una migliore qualità della vita. Sono molto orgogliosa di nata a Perugia. Mi manca questa città bellissima e affascinante. Ma a causa di difficoltà finanziarie ho dovuto muoversi lungo con mio figlio (Raffaello) a Piatã (stato di Bahia, Brasile), dove la famiglia risiede”… ecc ecc. Quindi la signora diventa magicamente di origini perugine e la maglia che Raffaello sogna è quella del Perugia!
In un paese, l’Italia, in cui tutto cambia velocemente, dalle opinioni ai partiti politici, dalle mode al coniuge, ma in cui la fede calcistica rimane la stessa per tutta la vita…. beh, era difficile che una bufala del genere non venisse stroncata subito. E speriamo che la maglia non sia già in volo verso il Brasile.
Se volete leggere la e-mail integrale inviata al comune di Perugia cliccate qui.