Giochi sempre più belli, ma i media li snobbano

I Giochi de le Porte sono terminati da alcuni giorni, ma, come giusto, se ne continua a parlare in città e nei social, anche se con qualche polemica di troppo. E’ un evento che ormai coinvolge l’intera comunità gualdese e che è entrato nella pelle di tanti, specialmente delle generazioni che ci sono nate.

I Giochi nel corso degli anni sono cresciuti in maniera esponenziale, in special modo il corteo storico, riconosciuto come uno dei più suggestivi e spettacolari non solo della nostra regione, senza dimenticare lo spettacolo del venerdì che vede protagonisti sbandieratori e tamburini.

La validità di questa manifestazione è stata suggellata recentemente anche dall’invito ricevuto dall’Ente per partecipare con una rappresentanza dei Giochi alla cerimonia di apertura della Viareggio Cup 2015, il più importante torneo di calcio giovanile a livello mondiale, insieme agli sbandieratori, i quali poche settimane fa hanno rappresentato l’Italia in Cina allo Shangaii Tourism Festival.

Ma anche a livello istituzionale i Giochi hanno avuto riconoscimenti ufficiali: oltre alla Regione Umbria che li annovera tra le rievocazioni storiche riconosciute, va ricordato il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali che ha, tra i criteri per l’assegnazione, “il rilievo dei contenuti, la validità scientifica e culturale della manifestazione, oltre alla capacità organizzativa e il non essere un evento di rilevanza strettamente locale”. 

Quindi, al di là degli sciovinismi e delle autocelebrazioni, l’evento presenta dei valori oggettivi e indiscutibili. Tutto ciò stride però fortemente con lo scarsissimo rilievo che, per scelta delle redazioni centrali e non dei corrispondenti locali, la maggior parte dei media umbri dà a questa festa, ovviamente mezzi di informazione gualdesi e comprensoriali esclusi.

Fa eccezione il Corriere dell’Umbria, l’unico quotidiano che da sempre dedica ai Giochi lo spazio che meritano: da diversi giorni prima ottengono l’apertura della pagina comprensoriale e il lunedì un notevole rilievo nella pagina regionale. La domenica anche uno speciale di quattro pagine. Per il resto, invece, ai Giochi viene assegnato uno spazio simile a quello di una sagra paesana.

RAI REGIONALE55 secondi complessivi in due servizi del telegiornale: la domenica alle ore 14 (30 secondi) e il lunedì nell’edizione delle 19,30 (25 secondi) con immagini commentate sbrigativamente da studio dai conduttori e pure con uno strafalcione. Il venerdì, nella rubrica “Appuntamenti” che informa sugli eventi grandi e piccoli in programma in Umbria, addirittura neanche un cenno.

WEB – In rete hanno circolato molte notizie sui Giochi, ma c’è da registrare come alcuni siti di informazione di carattere regionale tra i più seguiti non li abbiano minimamente menzionati.

QUOTIDIANI –  Per La Nazione i Giochi de le Porte (anzi “delle” Porte, come scritto, o “Palio di San Michele” (?)) non meritano in nessuno dei giorni l’apertura della pagina comprensoriale Gubbio-Gualdo Tadino. Attenzione: non regionale, ma comprensoriale. Un taglio basso il venerdì e altri due la domenica e il lunedì, in quest’ultimo caso nella pagina provinciale. Il sabato, giorno del corteo storico, neanche una riga. A titolo di curiosità le aperture sono state date alle seguenti notizie: “Agibilità della palestra di San Marco” (venerdì), “Richiesta di dimissioni del presidente del consiglio comunale” (sabato), “La chiesa di San Francesco si rifà il look per il Giubileo” (domenica). Tutte notizie del territorio di Gubbio.

Idem per il Giornale dell’Umbria. Nessuna apertura nella pagina “eugubino-gualdese”. Poco più di mezzo taglio basso il venerdì, nulla il sabato, mezzo taglio basso la domenica, qualcosa di meglio il lunedì nella pagina provinciale, ma senza apertura. Anche qui andiamo a vedere le notizie che, secondo i redattori del quotidiano, erano più importanti tanto da meritare l’apertura in quei giorni: “Biancarelli non si dimette, è bufera” (venerdì), “Istituto alberghiero, il consiglio comunale riapre la partita” (sabato), “Associazioni, nuove regole” (domenica). Anche in questo caso tutte notizie da Gubbio.

Il Messaggero, che non ha una pagina comprensoriale ma provinciale, concede una breve con foto il venerdì, nulla il sabato, un taglio basso la domenica (diviso equamente con articoli su un canile di Città di Castello e su uno scambio studentesco a Gubbio) e un articolo di spalla il lunedì del medesimo spazio di una sfida tra parrocchie (vero, non è una battuta, è l’articolo di fianco a quello sui Giochi).

Si potrebbe però obiettare: le pagine sono impostate in un certo modo, l’apertura la prende il centro demograficamente più grande e quindi è una conseguenza finire in basso.

IL CONFRONTO – Siamo allora andati a vedere quale considerazione viene data da questi stessi giornali a una manifestazione che possiamo ritenere per alcuni aspetti simile ai Giochi de le Porte, quantomeno per “anzianità” e consistenza demografica della città: la Corsa all’Anello di Narni. Un evento ripreso nel 1969 (i Giochi nel 1970), di epoca medievale, in una città che sfiora i 20mila abitanti (16mila a Gualdo).

La Nazione, nella pagina “Terni e dintorni” (il quotidiano fiorentino riserva storicamente meno pagine alla provincia di Terni rispetto a quella di Perugia) alla manifestazione narnese dedica tre tagli bassi in tre giorni diversi e l’apertura su tre quarti di pagina e due foto per il resoconto della gara.

Il Giornale dell’Umbria fa ancora meglio: un articolo di spalla per la presentazione, mezza pagina il giorno delle gare con una foto grande nella pagina comprensoriale “Orvieto-Narni-Amelia” e il lunedì tre quarti di pagina con ben cinque foto nella pagina di Terni.

Il Messaggero dà un bello spazio alla presentazione del corteo, dedica mezza pagina il giorno della gara e addirittura una pagina intera con ben otto foto per il resoconto del lunedì.

CONSIDERAZIONI – Questo è quanto. Se i mass media snobbano i Giochi de le Porte, però, non è perché “ce l’hanno con noi”, ma soltanto perché non li conoscono a fondo e quindi non li considerano per ciò che valgono, cioè tantissimo.
Sarebbe opportuno che chi ha la responsabilità di guidare l’Ente e le Porte, una volta chiuse le polemiche stucchevoli da una parte e i giusti festeggiamenti dall’altra, unitamente all’amministrazione comunale apra una seria riflessione su questo argomento che non è di poco conto. La valorizzazione della festa passa anche e soprattutto per questi canali. Perché questa non è più “la corsa dei somari” con l’accezione dispregiativa datale che ben conosciamo, anzi non lo è mai stata. Ma, a pochi chilometri da Gualdo, in diversi tutt’oggi pensano che lo sia.

Articolo precedenteSempre più “Città dell’Arte”
Articolo successivoUsl Umbria 1, via al progetto PODIS
Roberto Casaglia
Giornalista pubblicista iscritto dal 1994 all'Ordine dei Giornalisti dell'Umbria. Collaborazioni con le seguenti testate giornalistiche nazionali, regionali e locali: Tuttosport (1995-2003), Corriere dello Sport, Corriere dell'Umbria (1992-1994), Giornale dell'Umbria (dal 2000), Corriere di Romagna, Radio Onda Libera (dal 2005), Radio Tadino (dal 1982), Rete 7 (1985-1997), Gualdo Tv 23 (2003-2007), Umbria Tv (dal 2006), Agenzia Infopress (dal 2004), Eco del Serrasanta (1990-2003), La Voce (1982-1984). Direttore artistico di Radio Tadino (1985–1986). Ideatore e Direttore Editoriale del quindicinale sportivo Gualdo Biancorossa (1994-1997). Direttore e curatore del progetto grafico della rivista Made in Gualdo (dal 2012). Curatore del restyling e della gestione del sito istituzionale del Comune di Gualdo Tadino (2009-2011). Ha proposto, realizzato e curato la pagina del Comune di Gualdo Tadino nei principali social network (2009). Co-ideatore e curatore del sito gualdocalcio.it e successivamente, gualdocalcio.com.