Dopo l’incontro di lunedì in Regione con all’ordine del giorno la richiesta di proroga della concessione di acqua minerale inoltrata dalla società Rocchetta sulla questione si registra un nuovo scontro.
Alla riunione hanno partecipato il sindaco Presciutti, una delegazione dell’azienda, che ha confermato il progetto di recupero dell’area presentato mesi fa, gli addetti del Servizio regionale Usi Civici, parte del Cda della comunanza agraria Appennino Gualdese. Proprio da questi ultimi è arrivata la sottolineatura dell’assenza dei rappresentanti del Servizio idrico e rischio idraulico della Regione.
Il Comune ha chiesto, come deliberato dal Consiglio comunale di giugno, approfondimenti sulla disponibilità idrica, garanzie di monitoraggio delle sorgenti e il rispetto degli usi civici ricadenti nell’area.
La Comunanza, dal canto suo, ha illustrato e consegnato un documento con il quale si ripercorrono le fasi storiche della concessione e quelle dei terreni soggetti ad uso civico, ed il parere sul progetto di recupero dell’area presentato dall’azienda, previa proroga della concessione (scade nel 2022, ndr). Area che, invece, dopo i disastri post alluvione del 2013, l’Appennino Gualdese ritiene debba essere recuperata a carico del concessionario prescindendo da richieste aggiuntive o compensative.
Comunanza che contesta in primis Regione e Comune di non aver posto in essere alcun accertamento di responsabilità a danno di luoghi collettivi. Avendo inoltre riscontrato che l’indennizzo spettante alla collettività gualdese è stato <<drasticamente ridotto>>, il Cda dell’Appennino Gualdese ha indetto un incontro pubblico per domani, alle 10.30, nel salone parrocchiale San Giuseppe Artigiano per spiegare la situazione.