Sul sistema di gestione dei rifiuti, negli ultimi giorni, si sono abbattuti tre provvedimenti a firma del Prefetto di Perugia Antonella De Miro. La prima “interdittiva antimafia” è arrivata proprio alla Gesenu e riguardava “questioni siciliane”; poco dopo, però, è arrivata la seconda, rivolta a Ecoimpianti srl (il cui socio unico è Gesenu e una quota rilevante dei beni proviene dall’affitto di ramo d’azienda di un’altra società del gruppo Gesenu in liquidazione, ossia la Secit srl). La terza interdittiva è, invece, rivolta alla Gest, che in Umbria opera in 24 Comuni, ed è composta da Gesenu al 70% e sue partecipate (Tsa al 18%, Sia 6%, Ecocave 6%).
Il Movimento 5 Stelle di Gualdo Tadino è tornato a sollevare la questione dell’esclusione della partecipata Esa dalla gara d’ambito per la gestione integrata dei rifiuti dell’ATI 1 (sulla cui procedura è stato depositato un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale) e sulla vicenda giudiziaria che vede protagonista la Gesenu. Questa la NOTA STAMPA M5S – QUANDO LA POLITICA SI MORDE LA CODA