L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato ieri all’unanimità una mozione che impegna la Giunta regionale “ad intraprendere tutte le misure necessarie affinché il Governo tuteli i risparmiatori e investitori che si sono di fatto trovati a pagare gli effetti della risoluzione della crisi bancaria della Banca Popolare dell’Etruria e di quelli ipotizzati per altri istituti di credito che si trovano nella medesima situazione”.
La mozione, presentata in forma urgente dal capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi, è stata condivisa e sottoscritta da tutti gli altri gruppi (Leonelli-Pd, Rometti-Socialisti e riformisti, Biancarelli-Umbria più uguale, Ricci-Ricci presidente, Mancini-Lega Nord, Squarta-FdI, Liberati-M5S). L’atto interviene sull’“azzeramento del valore delle obbligazioni bancarie in conseguenza del decreto legislativo ‘180/2015’, il cosiddetto “salva-banche”, che sta producendo la perdita per tanti risparmiatori dei “risparmi di una vita e che in molti casi rappresentano l’unico mezzo di sostentamento per i soggetti interessati”.
Nei molti interventi in Aula è emersa la necessità di azioni del Governo nazionale tese a salvaguardare i risparmiatori, insieme all’esigenza di un diverso e più incisivo ruolo del credito, alla tutela tutela effettiva del risparmio ed all’esercizio di una più efficace e puntuale azione di controllo sulle banche da parte dei soggetti istituzionali a ciò preposte.