La cittadinanza ha risposto in massa all’invito lanciato da Federconsumatori a partecipare all’assemblea pubblica organizzata sul tema del decreto salva-banche. L’incontro si è svolto oggi pomeriggio alle 16 al teatro Don Bosco di Gualdo Tadino e la sala era gremita da tutti quei risparmiatori che hanno visto andare in fumo i propri soldi investiti in obbligazioni subordinate e titoli azionari. Erano presenti anche l’on. umbro Walter Verini, alcuni politici regionali e locali ed i rappresentanti di sindacati ed associazioni di categoria. Cospicua anche la presenza delle forze dell’ordine che hanno vigilato sullo svolgimento dell’assemblea.
I lavori sono iniziati con l’intervento di Alessandro Petruzzi, responsabile regionale di Federconsumatori che ha parlato di un “esproprio di un pezzo di vita con i soldi azzerati nell’arco di una notte. Stiamo parlando di risparmiatori e non di speculatori che, in virtù del rapporto di fiducia esistente da decenni con l’istituto di credito hanno acquistato in buona fede certi prodotti a rischio senza conoscere le conseguenze a cui andavano incontro”. Petruzzi ha elencato diversi casi concreti di chi ha perso somme faticosamente messe da parte o frutto di eredità puntando il dito contro chi doveva vigilare: “Su tutta la vicenda c’è stata un’omertà incredibile e chi doveva controllare non lo ha fatto”. L’azione dell’associazione, a livello nazionale, punta da un lato alla modifica del decreto e dall’altro all’analisi dei singoli casi per offrire una tutela individuale ad ogni risparmiatore.
Per il vicepresidente nazionale di Federconsumatori Sergio Veroli i responsabili sono “i dirigenti degli istituti, Banca Italia e Consob e il Governo. Dobbiamo far sentire la nostra voce e stiamo organizzando assemblee come quella di oggi su tutto il territorio nazionale. Non fidatevi – ha spiegato ai presenti – di chi propone class action. In realtà ogni caso è diverso dall’altro e come tale va affrontato in base al profilo finanziario di ognuno rapportato al grado di rischio del prodotto acquistato. Comunque i 120 milioni stanziati dal Governo non bastano per risarcire tutti”.
Diversi anche gli interventi dei risparmiatori che hanno gridato tutta la loro rabbia tra cui una signora residente a Modena, ma perugina di nascita, che ha affermato: “Mi sono venuti i ladri in casa e ora rivoglio indietro quello che mi è stato rubato. I responsabili devono pagare – ha continuato la donna – altrimenti come potremo avere ancora fiducia nelle banche e nello stato?”.
A provare a dare una risposta è intervenuto l’on. Verini: “C’è un indagine della magistratura in corso ed io mi auguro che se verranno accertate responsabilità penali ci saranno condanne esemplari”. Il parlamentare ha difeso, comunque, l’operato del Governo tra il malumore di una parte della platea: “L’approvazione del decreto era un atto dovuto per evitare il fallimento delle banche e conseguenze ancora peggiori rispetto a quelle verificatesi. Si sarebbero persi anche obbligazioni ordinarie e depositi, per non parlare dei posti di lavoro e delle influenze negative su un economia già gravemente in crisi come quella di questo territorio”.
Verini non ha usato mezzi termini per descrivere la situazione: “Siete stati fregati. Il 99% di voi, come anche miei amici e parenti, sono risparmiatori e non speculatori e per questo è giusto che veniate risarciti. Il Governo ha stanziato 120 milioni di euro per il 2016 anche se in tutto ne serviranno 350 milioni per risarcire tutti. Una parte di questi soldi arriverà dalle banche alle quali però, se vorranno riconquistare la fiducia dei propri clienti, chiederemo uno sforzo maggiore per arrivare almeno alla metà della somma necessaria da qui ai prossimi mesi”.