GUALDO TADINO – Anche il gruppo consiliare Gualdo Civica, tramite il capogruppo Paola Gramaccia (a sinistra nella foto), dice la sua sulla questione più calda della scorsa settimana: il mancato coinvolgimento del comune di Gualdo Tadino alla cerimonia di inaugurazione della nuova Tac in dotazione all’ospedale comprensoriale di Gualdo Tadino e Gubbio.
“Il 2015 si è chiuso con una profonda lacerazione inferta ai cittadini e al territorio di Gualdo e della fascia dalle dirigenze sanitarie regionali, dall’apice a quelle locali, in occasione dell’inaugurazione della nuova Tac al nosocomio di Branca – recita il comunicato – Una ferita profonda che purtroppo va ben oltre il semplice mancato invito ai Sindaci ad una cerimonia solo all’apparenza rutinaria.
Ci può stare un errore umano, seppure di una gravità assoluta, ma non ci sta affatto l’atteggiamento di minimizzazione del fatto da parte di chi avrebbe in primo luogo dovuto scusarsi con i Sindaci non invitati e quindi con le popolazioni che essi rappresentano. Questo è un fatto che non ha più i connotati dell’occasionalità, ma è certamente figlio di una serie di scelte accentratorie, che nell’ottica (ancora solo presunta) di un miglioramento economico allontana dai territori le decisioni e con loro le conoscenze delle ragioni di una fusione tra due vecchi Ospedali.
Questa è presunzione pura, miope e colpevole. E la perdita della memoria testimonia come sia lontana dalla realtà di questi territori la politica sanitaria. Tutto questo ha generato un forte disagio ai Gualdesi e non solo a loro. Disagio che non è solo formalismo, ma manifestazione autentica di chi ha trasferito nel nuovo ospedale non solo le macchine e le attrezzature, ma anche una parte della propria identità. Perché a Gualdo Tadino l’Ospedale non è mai stato solo il luogo delle terapie, ma ha sempre avuto un posto di rispetto nella definizione di unità sociale dei Gualdesi. All’ospedale di Branca i gualdesi avevano ceduto una parte di questa identità sociale di questa sovranità di territorio. Chi non riconosce questi fatti e questi valori, pensa che un Ospedale sia solo numeri, meglio se generosamente accompagnati da sponsor.
Il mancato rispetto di questa storia e di questa identità non è facile da digerire, ci si sente espropriati quasi violentati. L’ospedale di Gubbio e Gualdo perde uno dei componenti, per bocca della Presidente Marini mica dell’usciere della Regione, e così senza colpo ferire ci vediamo declassare da padroni di casa ad estromessi. Bene ha fatto il nostro Sindaco a non partecipare. C’è una dignità che va oltre le pacche sulle spalle o peggio ancora alle accuse di esagerazione mosse dai colpevoli vertici sanitari regionali. La nuova Tac darà certamente un contributo al miglioramento del servizio diagnostico, ma mai e poi mai potrà diventare il primo atto di ‘acquisto’ dell’ospedale da parte di chi che sia, perché consentire o agevolare la mercificazione della territorialità sarebbe la sconfitta dell’intero progetto di Ospedale Comprensoriale“.