GUALDO TADINO – Dure le critiche che arrivano dalla sezione gualdese di Forza Italia in merito al consiglio comunale aperto che si è svolto lo scorso 26 gennaio sul tema della sanità. Secondo il coordinamento del gruppo politico, l’iniziativa è stata solo una rituale riconciliazione tra le parti dopo le famose, dure esternazioni del sindaco Presciutti in occasione del mancato invito alla cerimonia inaugurale della nuova Tac presso l’ospedale di Branca.
“L’ennesimo atto di una politica di basso livello – si legge nella nota stampa firmata dal coordinatore Fabio Viventi – Un Consiglio Comunale aperto, di norma, è un’occasione di confronto tra la parte politica, le forze imprenditoriali e sociali della città, le associazioni e singoli cittadini che vogliono dibattere un tema su cui sta per essere intrapresa qualche azione o decisione degna di rilievo per lo scenario cittadino. In questo caso è apparso lampante come il Sindaco abbia voluto allestire una platea per la riconciliazione tra la sua stessa figura, i rappresentanti regionali, i vertici sanitari ed il Partito Democratico.
Secondo Forza Italia sarebbe stato più opportuno, in quell’occasione, andare sul campo a tenere alto l’onore della nostra città, togliendosi pubblicamente qualche sassolino dalle scarpe. “La funzione di un sindaco è quella di rappresentare tutti i cittadini gualdesi – recita il comunicato stampa – non di rivendicare attenzioni minacciando di stracciare la propria tessera di partito. Invece lui si è rintanato nel proprio habitat, contornandosi di interventi compiaciuti che hanno rimarcato ‘con forza e decisione’ l’importanza della struttura di Branca, hanno spaziato dalle problematiche operative note da anni e mai risolte, fino all’esaltazione del nuovo protocollo d’intesa che prevede la demolizione di una parte dell’ex Calai. Poi, al termine del Consiglio Comunale le solite pacche sulle spalle, a testimoniare una nuova unità di intenti, intrisa di parole vane al vento”.
Per Forza Italia ci si dimentica di affrontare le questioni vere ed autentiche di fronte agli esponenti regionali, problemi che partono da una revisione di una politica regionale che ha privilegiato solo alcuni territori a discapito di altri, che segue logiche di spartizione geopolitica piuttosto che progetti di efficienza e di buone prassi in ambito sanitario.
“Noi siamo stati, durante la nostra Amministrazione – conclude Viventi – le voci fuori dal coro, che hanno fatto valere le proprie ragioni ed il credito che la città di Gualdo Tadino vantava riguardo alla scelta dell’ospedale comprensoriale di Branca. Tornati al potere, gli uomini di partito sono tornati a compiere il loro ruolo usuale, quello cioè di eseguire gli ordini superiori, rinunciando a prospettive di sviluppo e crescita del proprio territorio, ponendo in secondo piano l’interesse generale di Gualdo come è sempre stato nei decenni precedenti. Tanto ci si attendeva da questo Consiglio Comunale. Tanto è stato confermato tale sospetto”.