Grande successo di pubblico per la presentazione ufficiale del catalogo della mostra “Dalla terra al cielo, dal figurativo all’informale”. Ad illustrarlo è stato nel tardo pomeriggio di lunedì 1 febbraio Vittorio Sgarbi, padrino dell’evento, che ha ribadito la stima per il Polo Museale di Gualdo Tadino e l’attaccamento a questa città, nella quale viene con frequenza e con molto piacere.
Hanno introdotto l’intervento di Sgarbi, al solito non senza fuochi d’artificio ma molto apprezzato, il sindaco di Gualdo Tadino Massimiliano Presciutti e la direttrice del Polo Museale Catia Monacelli che, insieme a Francesca Sacchi Tommasi, è curatrice della mostra.
Sgarbi nel suo intervento ha evidenziato il valore della mostra, nella quale sono presenti artisti di notevole fama, con personaggi di rilievo mondiale come il premio Nobel Dario Fo. “Ormai sono più a Gualdo Tadino che a casa mia. Questa città deve diventare un luogo di incontro per gli artisti, come dimostrato da questa mostra che per alcuni di loro è un’occasione di esistere”, ha sottolineato, lodando le due curatrici per la qualità di questa mostra.
VIDEO – Gualdo Tadino capitale e comune “derenzizzato” – Prima di iniziare il suo discorso nella chiesa di San Francesco, Sgarbi non ha fatto mancare la sua solita vena ironica e dissacratoria: “Vengono da comuni vicini a prendere esempio qui: Gualdo Tadino, il modello del comune derenzizzato.” E poi non ha mancato di mettere un po’ di pepe tra Gualdo e Gubbio…
“Su questa mostra c’è la “longa manus” di Vittorio Sgarbi il quale ha addirittura concesso alcuni pezzi della sua collezione privata”, ha detto Catia Monacelli.
Protagonista dell’evento l’arte contemporanea, da quella figurativa a quella informale. La mostra presenta infatti al grande pubblico una selezione di cinquanta maestri, un ricco percorso che va dalla pittura alla scultura, dalla ceramica all’installazione, oltre cento opere che si fondono con un suggestivo scenario. A pochi giorni dal taglio del natro, l’esposizione sta facendo registrare numeri importanti in fatto di presenze.
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Foto Mauro di Michelangelo (Polo Museale di Gualdo Tadino)
Artisti molto diversi tra di loro, con radici ed orientamenti culturali dissimili, uniti insieme da un unico filo conduttore, il profondo legame che tiene sospeso l’uomo tra questi due estremi: la terra ed il cielo. Un viaggio affollato, che si traduce in diverse atmosfere e sfumature, immergendo il visitatore, secondo l’esperienza, la fantasia e la predilezione di ogni artista, in scenari di raro pathos, con le opere di: Agostino Arrivabene, Rosella Aristei, Armodio, Liliana Anastasi, Paolo Ballerani, Luciana Bertorelli, Alfonso Borghi, Giacinto Bosco, Ida Budetta, Caterina Calabresi, Ennio Calabria, Luigi Stefano Cannelli, Patrizia Canola, Enrica Capone, Paolo Ciabattini, Francesco Cinelli, Francky Criquet, Grazia Cucco, Marta Czok, Bruno D’Arcevia, Miranda Gibilisco, Alba Gonzales, Giorgio Gost, Dario Fo, Cosimo Epicoco, Roberto Ferri, Marino Ficola, Alexander Kanevsky, Bozena Krol Legowska, Ugo Levita, Vincenzo Martini, Giuseppe Menozzi, Nunziante, Luciano Paganelli, Massimo Panfili, Piergiuseppe Pesce, Eliana Petrizzi, Oscar Piattella, Nacha Piattini, Ylli Plaka, Ugo Riva, Claudio Sacchi, Antonio Sannino, Marcello Scarselli, Luigi Serafini, Stefano Solimani, Mariantonietta Sulcanese, Dario Tironi, Duccio Trombadori, Massimo Turlinelli.