Iniziano il prossimo mese i lavori di messa in sicurezza del sito di Vignavecchia, che era stato posto in infrazione dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea insieme ad altri siti italiani.
Dall’esecuzione del Piano d’Indagine (sondaggi meccanici, analisi del suolo e delle acque, ecc.) era infatti emerso che in località San Leonardo di Gualdo Tadino sono stati seppelliti dei rifiuti consistenti in residui di capannoni industriali, residui di elettrodomestici bruciati, plastica, e così via., classificabili come rifiuti pericolosi.
Ad annunciare l’inizio dell’intervento per la seconda metà di marzo l’assessore all’Ambiente, Michela Mischianti. L’Amministratrice ha fatto anche sapere che il Comune intende mettere in atto azioni di rivalsa nei confronti dei responsabili dell’inquinamento.
Dopo diversi studi, analisi e confronti tra i vari organi tecnici coinvolti (Regione Umbria, ex Provincia di Perugia, Arpa Umbria ed Usl Umbria 1) è stato approvato un progetto condiviso nell’apposita conferenza di servizi che, “a conclusione dei lavori, sarà in grado di garantire – ha detto Mischianti – un adeguato grado di protezione e sicurezza ambientale”.
Il progetto, per un costo di 657 mila euro è interamente finanziato dalla Regione.
Il bando di gara per l’aggiudicazione provvisoria dei lavori è stato espletato dalla Stazione Unica Appaltante e si sta provvedendo in questi giorni a completare l’iter per l’aggiudicazione definitiva dei lavori. Questi si articoleranno in due distinti interventi:
- la messa in sicurezza permanente che consiste nell’isolare i rifiuti mediante delle barriere impermeabili che impediranno alle acque sotterranee di entrare in contatto con i rifiuti stessi e quindi di contaminare le matrici ambientali circostanti;
- attivazione di un sistema di pompaggio di acqua dai piezometri già esistenti nell’area e relativo trattamento mediante carboni attivi.
I lavori, dichiarano dall’Amministrazione comunale, si protrarranno per un periodo di 120 giorni, mentre il sistema di pompaggio Pump & Treat verrà attivato in un secondo momento (comunque non oltre giugno 2016) e rimarrà attivo per circa un anno.
“Dopo circa 20 anni dal rinvenimento di rifiuti interrati – ha sottolineato l’assessore Mischianti – sta per trovare soluzione l’annosa vicenda“