L’abbattimento della cosiddetta “stecca” dell’ex ospedale Calai continua a tenere alto il dibattito tra le forze politiche gualdesi. Forza Italia, Morroni Sindaco e Lega Nord attaccano l’amministrazione comunale e la Regione Umbria per la decisione di demolire parte del vecchio nosocomio.
“L’aspetto della demolizione è quello che sicuramente fa trasalire (o meglio dovrebbe sgomentare il cittadino), visto che la decisione è stata presa senza nemmeno avere la documentazione tecnica che supportasse questa tesi – sostengono i gruppi consiliari Forza Italia e Morroni Sindaco – visto che non si comprende come mai nel 2012, quando fu firmato il protocollo sotto la nostra Amministrazione, nessuno della struttura tecnica della Asl parlò di problematiche simili; visto che, dagli accessi agli atti da noi richiesti risulta assai fumoso e non perentorio il contenuto della relazione tecnica (conclusione non solo nostra, ma anche delle altre forze dell’opposizione). A pochi è sfuggito che quella porzione di ospedale fu oggetto di ristrutturazione post terremoto, con la spesa di denaro pubblico per una cifra intorno ai 2,5 milioni di euro. Naturalmente, dai banchi della maggioranza, risuona il ritornello, imparato sapientemente a memoria che “dal 2008 sono cambiate le norme, per cui la struttura non è più idonea”! Allora, dando per buona la tesi degli illuminati esponenti del Pd gualdese, lanciamo la provocazione al sindaco e all’assessore regionale alla sanità Barberini: se le cose stanno come dicono i propri consiglieri e amministratori, preoccupiamoci di demolire più della metà degli ospedali e degli edifici pubblici.”
Anche Alessia Raponi, referente della circoscrizione eugubino-gualdese per la Lega Nord Umbria, mette l’amministrazione comunale gualdese nel mirino: “La demolizione è sinonimo di un danno storico ed economico anche per il fatto che si vorrebbe creare un polo della salute e dei servizi, dimezzandone, però, la volumetria. E’ un non senso, contraddittorio e scellerato – sostiene la rappresentante del Carroccio – La motivazione secondo cui sarebbe troppo oneroso procedere al consolidamento dell’immobile, lascia il tempo che trova; sia perchè sarebbe naturale e normale che chi investe risolva gli eventuali problemi strutturali e tecnologici dell’adeguamento, sia perchè non ci si può fidare dell’unica relazione tecnica esistente, commissionata dalla Asl e cioè dalla Regione stessa.”
Alessia Raponi inoltre riporta la possibilità di investimento nell’immobile da parte di un imprenditore del ramo “per creare, presso l’ex ospedale Calai, una clinica privata convenzionata con la Asl; investitore con una realtà ben consolidata nel settore della sanità” che però, a detta della stessa Raponi, “nonostante più incontri ufficiali, tale proposta non è stata presa in considerazione nemmeno per un istante né dalla nostra amministrazione né dell’assessore Barberini.”