Nei giorni scorsi il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ha inviato due lettere all’Anas per richiedere una segnaletica più adeguata per indicare le uscite per la città di Gualdo Tadino da apporre sulla nuova Flaminia. In effetti, per chi percorre quell’arteria, risulta tutt’altro che agevole individuare l’uscita per la nostra città, specialmente di notte quando, non essendoci illuminazione, bisogna avere un occhio di falco per leggere al volo l’indicazione.
Si presupporrebbe, comunque, che chi viaggia su quella strada abbia almeno già avuto lungo il percorso le necessarie informazioni riguardo l’uscita per Gualdo Tadino. Ci siamo così immedesimati nell’automobilista che per la prima volta deve arrivare a Gualdo Tadino provenendo da Roma e che, sciaguratamente, non ha con sè il navigatore. Confida però nella segnaletica. Già da Spoleto, quindi, si mette a leggere i cartelli.
Superata la città del Festival la strada diventa a quattro corsie e nel primo cartello che incontra vede riportata, oltre a Fano e Ancona, Nocera Umbra. L’indicazione per la città delle acque la troverà per altre cinque volte fino a Foligno, ma di Gualdo Tadino nessuna traccia. Il nostro disgraziato automobilista sa che Gualdo Tadino è un centro che ha quasi tre volte gli abitanti di Nocera e, avendo più e più volte trovato indicazioni per Nocera Umbra ma zero per Gualdo Tadino, fa funzionare la logica e inizia a sospettare di aver sbagliato strada. Nonostante ciò decide comunque di proseguire.
Giunto a Foligno si trova dinanzi al bivio Fano-Perugia. Trova altri due cartelli (uno a lato e uno sopra la strada) che indica la direzione per Nocera. Gualdo Tadino? Inesistente. Il dilemma è notevole: dove vado? Dritto o per Perugia? Si fida dell’istinto e prosegue dritto. Dopo neanche un chilometro trova sulla sua destra un vetusto cartello con riportate le distanze chilometriche. Scorge un “Gualdo” 34. Non c’è scritto Tadino, potrebbe essere Gualdo in provincia di Macerata (a Foligno c’è la strada che porta da quelle parti), ma ormai è in ballo, sfida la sorte e prosegue. All’incrocio di Scanzano e a quello di Valtopina (a 20 km. di distanza da Gualdo Tadino) ancora nessuna traccia, mentre proseguono le indicazioni per Nocera. Arrivato allo svincolo per la città delle acque campeggiano un segnale in alto e uno in basso indicanti l’uscita. Gualdo Tadino non compare ancora da nessuna parte ma pensa che, semmai abbia imboccato la strada giusta, troverà come minimo la stessa segnaletica nei pressi dello svincolo tanto atteso.
Percorre altri cinque-sei chilometri e trova l’uscita “Gaifana-Colle“. Non essendo del posto non conosce le due frazioni e inizia ad armeggiare con il telefono (ha il viva voce) per chiamare chi lo aspetta per chiedergli che diavolo di strada sta percorrendo. Entra quindi nel territorio del comune di Gualdo Tadino (il nostro povero amico ovviamente non lo sa), nel frattempo si è fatto buio e un bagliore piuttosto intenso, simile a quello di una città, si manifesta sulla sua destra. “Ci siamo – pensa – Non sono finito nel Wyoming (cit.), tra poco arrivo.” Ma le indicazioni sono sempre zero. Neanche un cartello di progressività chilometrica, uno di quelli che per cinque volte aveva incontrato fino a poco prima, sotto al quale era riportata la distanza dall’uscita per Valtopina. O meglio: i cartelli di progressività chilometrica ci sono. Manca “soltanto” la parte riguardante Gualdo Tadino.
Nel frattempo incontra altri due cartelli con l’indicazione dell’uscita Busche-Corcia. Il dubbio lo assilla: “Ma allora che diavolo di città è quella che vedo sulla mia destra? Non conosco un comune di nome Busche Corcia, men che meno di queste dimensioni.” Richiama il suo amico e mentre abbassa lo sguardo non vede il cartello dell’uscita per Gualdo Tadino. Lo svincolo è buio, il poverino si attende una cartellonistica simile a quella che pochi minuti prima aveva incontrato a Nocera Umbra e così supera l’uscita. Il suo amico gli risponde, ma il nostro automobilista ormai si è imbestialito e lo riempie di insulti. Poi si placa e viene invitato a uscire al successivo svincolo. “Fai attenzione però: il cartello è sempre piccolo e non ci sono luci. Se non lo vedi, esci a Fossato di Vico e chiedi indicazioni a qualcuno. E’ il modo migliore per arrivare qui.”
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