Raffica di furti a Gualdo Tadino. Presi di mira nella notte tra martedì e mercoledì gli uffici nella zona di via Giacomo Matteotti. Nei giorni precedenti era stata rubata un’auto dall’interno di una abitazione e altri colpi erano stati messi a segno in altre attività a ridosso della Flaminia.
L’ondata di furti che nelle settimana precedente aveva colpito principalmente Gubbio, tanto che le forze politiche locali avevano chiesto l’intervento del Ministero dell’Interno, sembra essersi spostata a Gualdo Tadino. Una situazione che crea allarme e apprensione nella popolazione della Fascia Appenninica, già alle prese con una crisi economica senza precedenti.
I cittadini stanno iniziando a organizzarsi utilizzando il web. In alcune parti dell’Umbria sono nate delle “ronde social”, ossia dei gruppi Whatsapp o Facebook nei quali i cittadini segnalano presenze strane o movimenti sospetti, anche se resta sempre da valutare il rischio di creare confusione e ulteriore allarme tra i cittadini con segnalazioni imprecise o totalmente sballate. Per evitare questo, a Perugia alcuni cittadini, costituiti in associazione, hanno avuto un incontro con un funzionario della Questura sottoponendo l’idea di creare “un gruppo WhatsApp, gestito con un vero e proprio regolamento, di controllo di vicinato”. La notizia, apparsa sul Messaggero di qualche giorno fa, evidenzia la possibilità di inviare segnalazioni da parte dei soci dell’associazione, che non devono diventare degli agenti segreti, ma un “progetto di prevenzione per evitare che i reati si consumino“.
A Gualdo Tadino c’è chi sta pensando anche all’organizzazione di ronde di volontari, soluzione però non facilmente percorribile. Con un coordinamento adeguato, la via “social” per agevolare l’intervento delle forze dell’ordine appare più attuabile. In ogni caso si registra sempre più apprensione tra i cittadini per un fenomeno che non accenna a diminuire, anche grazie a una legislazione che non tutela adeguatamente la proprietà privata.