GUALDO TADINO – Nella mattinata di domani giovedì 10 marzo, dalle ore 9 alle ore 13, in occasione della Giornata mondiale del Rene e della prevenzione delle malattie renali, la Nefrologia dell’ospedale di Gualdo Tadino – Gubbio apre le porte ai cittadini per una valutazione clinica della funzione renale, utile ad individuare i soggetti a rischio e a fornire informazioni utili per una corretta prevenzione delle malattie renali, nell’ottica di una diagnosi precoce di eventuali danni già presenti.
Nel mondo una persona su dieci ha un danno renale e spesso non lo sa. In Umbria ci sono quasi 50 mila persone con problemi ai reni. La malattia renale cronica colpisce circa il 7% della popolazione e si prevede che l’incidenza aumenterà notevolmente nella prossima decade in virtù dell’invecchiamento generale.
“Negli ultimi anni l‘incidenza e la prevalenza dell‘insufficienza renale cronica sono andate sempre più crescendo, anche in virtù dell‘invecchiamento della popolazione generale – spiegano i direttori delle strutture di Nefrologia e dialisi della Usl Umbria 1, Antonio Selvi per l’area sud e Alessandro Leveque per l’area nord – Oggi nel mondo 1 persona su 10 ha un danno renale e in molti casi non lo sa, poiché la malattia renale nei primi stadi non dà sintomi né segni evidenti. Per questo motivo è di fondamentale importanza individuare precocemente i soggetti a rischio e quelli con iniziale malattia renale al fine di prevenirne l’evoluzione e le sue complicanze”.
I controlli prevedono esami semplici (esame urine, glicemia urea e creatinina) e la misurazione della pressione arteriosa.
La malattia renale cronica viene riconosciuta dall’OMS come un problema di salute pubblica globale. Infatti, secondo i dati epidemiologici, nel mondo ci sono 52milioni di persone con problemi renali, più di 5milioni in Europa e quasi 50 mila in Umbria. Se la malattia renale cronica colpisce quasi il 10% della popolazione (1 uomo su 5 e 1 donna su 4 con una età tra 65 e 74 anni) si prevede che l’incidenza aumenterà notevolmente nella prossima decade. Di qui l’importanza di favorire tutte le azioni, sanitarie e non, finalizzate ad evitare o ritardare l’insorgenza del danno renale o delle complicanze ad esso correlate: modificazione dei fattori di rischio, identificazione precoce della patologia nella prospettiva dell’attuazione di misure di intervento multifattoriale che includano modifiche dello stile di vita e interventi terapeutici specifici.
La malattia renale cronica è una patologia particolarmente esigente in termini di impegno umano (legato alla sofferenza del malato), sociale (coinvolgimento del paziente e famiglia con riduzione della partecipazione alla vita attiva) ed economico (le cure per questa malattia nel 2001 hanno rappresentato l’1,8% del budget sanitario totale per una popolazione che rappresenta appena lo 0,083% della popolazione generale).
Tra i fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza e la progressione di malattie a danno dei reni ci sono, oltre all’età (in circa metà delle persone con più di 75 anni si rileva una riduzione della funzione renale), alle malattie tipicamente renali (malattie congenite o ereditarie, glomerulonefriti, calcolosi, malattie tubulo interstiziali da abuso di farmaci), la pressione alta e il diabete, le due cause più frequenti, e inoltre la familiarità, il fumo, l’obesità e in genere un’alimentazione scorretta con un basso apporto di acqua e un eccessivo consumo di sale.
La Giornata Mondiale del Rene è patrocinata dalla Società Italiana di Nefrologia, dalla Fondazione Italiana del Rene e vede in primo luogo l’impegno della Associazione Nazionale Emodializzati e Trapiantati (ANED), da sempre vicina ai malati e alle istituzioni e promotrice di attività volte alla tutela della prevenzione e cura della malattia renale.