Il Ministero dello sviluppo economico ha messo sul piatto 26 milioni di euro per rilanciare l’area di crisi della ex Antonio Merloni. 76 i Comuni interessati, 56 nelle Marche e 17 in Umbria con le risorse che saranno ripartite in misura eguale tra le due Regioni interessate. Finalmente si sblocca l’accordo di programma, rimasto fermo per sei anni «a causa della macchinosità e della rigidità dell’accesso ai fondi, che hanno dissuaso chiunque a investire nella zona appenninica», ha detto Roberto Ghiselli, segretario Cgil Marche, al Sole 24 Ore.
L’obiettivo dell’Avviso della Legge 181 del 1989, pubblicato con la Circolare n. 26398 del 22 marzo 2016 dal ministero dello Sviluppo economico, è promuovere la realizzazione di iniziative imprenditoriali nel territorio dei Comuni dell’area coinvolta dalla crisi dell’ex Gruppo Antonio Merloni, con l’obiettivo di rafforzare e riqualificare il tessuto produttivo locale e permettere la ricollocazione dei lavoratori dell’azienda in amministrazione straordinaria.
Le domande potranno essere presentate dal 1° al 30 giugno 2016 e devono prevedere almeno 1,5 milioni di spese. Le agevolazioni possono arrivare a coprire fino al 75% dell’esborso.
Intanto sono tornati a incontrarsi i sindacati sul piano industriale della Jp Industries. “Si devono costruire entro quest’anno le basi per una vera ripartenza della J. P. Industries, per arrivare al 2018 con una struttura consolidata e capace di accogliere a pieno titolo tutti i 700 lavoratori dell’ex Antonio Merloni che tra Marche e Umbria, anche per nostro merito, sono stati ricollocati nell’azienda”, sottolineano Fim, Fiom e Uilm di Perugia e Ancona. Il prossimo incontro tra azienda e sindacati è previsto per il 13 aprile.