“Entro il mese di maggio saranno operativi tutti gli strumenti previsti dalle misure nazionali e regionali e favore delle aree coinvolte dalla crisi del Gruppo Antonio Merloni, nelle Regioni Umbria e Marche. L’ultimo bando sarà pubblicato, a cura di Sviluppumbria, il prossimo 31 maggio: parte così un grande sistema integrato di azioni, mai sperimentato in precedenza nel nostro paese, che speriamo possa dare quelle risposte che sia l’Umbria che le Marche attendono”.
Nel corso di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina, lunedì 16 maggio, nella Sala Fiume di Palazzo Donini a Perugia, il vicepresidente della Regione Umbria ed assessore allo sviluppo economico, Fabio Paparelli, ha presentato ed illustrato, insieme al direttore di Sviluppumbria, Mauro Agostini, e al direttore generale della Regione, Luigi Rossetti, tutte le azioni messe in campo da Governo e Regione a favore delle aree ex Merloni, delle imprese e dei lavoratori coinvolti. Presenti anche numerosi sindaci dei comuni interessati. “Ci aspettiamo ora una risposta dal territorio – ha affermato Paparelli – Le risorse e gli strumenti disponibili possono soddisfare le esigenze e le richieste di un territorio così importante per la nostra Regione. Ad oggi sono oltre duemila i lavoratori coinvolti di cui, in Umbria, circa 350 sono rioccupati e circa seicento sono fuori dai circuiti lavorativi.
L’Accordo di programma – ha proseguito l’assessore – per la disciplina degli interventi di reindustrializzazione delle aree coinvolte dalla crisi del gruppo Antonio Merloni del 19 marzo, prorogato con atto integrativo in data 18 marzo 2015, è la cornice all’interno della quale si è definito un percorso, di concerto con il Ministero dello sviluppo economico, orientato alla individuazione degli interventi attraverso i quali si mettono in sinergie le risorse nazionali e quelle regionali e, nello stesso tempo, si individuano puntualmente gli strumenti per lo sviluppo e la reindustrializzazione dell’area di crisi umbra. Le risorse disponibili per l’Umbria e le Marche ammontano a 48 milioni di euro, di cui 35 derivanti dall’accordo di programma (13 destinate all’Umbria – 13 alle Marche e 9 per investimenti sulla ricerca industriale) e 13 milioni dal decreto ministeriale per comprensori industriali esistenti. Le risorse dedicate per l’Umbria – ha concluso Paparelli – ammontano ad oltre 28 milioni di euro che scaturiscono da ben otto “strumenti” operativi tra il livello nazionale e quello regionale. E proprio queste risorse pubbliche, se ben utilizzate, potranno mettere in moto almeno il doppio di investimenti privati con evidenti positive ricadute occupazionali ed imprenditoriali”.
LA SCHEDA
Gli strumenti nazionali: la legge 181/89
Con i nuovi indirizzi attuativi della legge 181/1989 è stato convenuto con il MISE ed anche con la regione Marche, di procedere alla pubblicazione di un Avviso da parte di Invitalia (Soggetto gestore) che prevedesse, in fase di selezione delle iniziative imprenditoriali, una premialità a fronte di progetti industriali che prevedono assunzioni di lavoratori provenienti dal bacino ex Merloni. Il MISE ha pubblicato l’Avviso, che ha, tra l’altro, recepito le proposte adottate dalla Giunta regionale dell’Umbria nel novembre dello scorso anno.
La misura, in sintesi, promuove la realizzazione di una o più iniziative imprenditoriali nel territorio dei Comuni dell’area coinvolta dalla crisi del gruppo Antonio Merloni (per l’Umbria: Assisi, Bastia Umbra, Bevagna, Campello sul Clitunno, Costacciaro, Foligno, Fossato di Vico, Gualdo Tadino, Gubbio, Nocera Umbra, Scheggia e Pascelupo, Sigillo, Spello, Spoleto, Trevi, Valfabbrica e Valtopina), finalizzate al rafforzamento e alla riqualificazione del tessuto produttivo locale, anche tramite l’attrazione di nuovi investimenti, nonché alla ricollocazione dei lavoratori della società Antonio Merloni in A.S.
Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese piccole, medie e grandi costituite in forma di società di capitali, incluse le cooperative e le società consortili.
Sono ammissibili alle agevolazioni i programmi di investimento produttivo ed programmi di investimento per la tutela ambientale ubicati nelle Aree di Crisi industriale, finalizzati alla riqualificazione delle suddette aree di crisi ed al loro rilancio.
Sono ammissibili le spese relative all’acquisto e alla realizzazione di immobilizzazioni sostenute dall’impresa a decorrere dalla data di presentazione della domanda. Le spese riguardano il suolo aziendale e le sue sistemazioni nel limite del 10% dell’investimento complessivo agevolabile; le opere murarie e assimilate e infrastrutture specifiche aziendali (tra i programmi di investimento che riguardano lo svolgimento delle attività turistiche sono agevolabili le spese di costruzione ed acquisto dell’immobile, ivi incluse le eventuali spese di ristrutturazione, nel limite massimo del 70% dell’investimento complessivo agevolabile. Per i programmi di investimento che riguardano le altre attività economiche (manifatturiere, produzione di energia, servizi alle imprese) sono agevolabili le spese di costruzione ed acquisto dell’immobile, ivi incluse le eventuali spese di ristrutturazione, nel limite massimo del 40 per cento dell’investimento complessivo agevolabile; i macchinari, impianti ed attrezzature varie; i programmi informatici dedicati esclusivamente all’utilizzo dei beni agevolati e le immobilizzazioni immateriali.
Le agevolazioni sono concesse nella forma del “finanziamento agevolato, del contributo in conto impianti e dell’eventuale contributo diretto alla spesa”.
Il “finanziamento agevolato” è concesso nella misura massima del 50 per cento della spesa ammissibile; ha una durata massima di 10 anni (3 di preammortamento) con un tasso agevolato pari al 20 per cento del tasso di riferimento vigente al momento della concessione. Tale tasso non può essere inferiore comunque allo 0,5 per cento.
Il “contributo in conto impianti” e l’eventuale contributo diretto alla spesa è determinato in relazione all’ammontare del finanziamento agevolato; comunque la somma del finanziamento agevolato, del contributo in conto impianti e dell’eventuale contributo diretto alla spesa non può superare il 75 per cento degli investimenti ammissibili.
Le risorse finanziarie disponibili ai fini della concessione delle agevolazioni ammontano complessivamente a 26 milioni di euro, a valere sulle risorse della legge n. 181/1989. Di questi 13 milioni sono destinati alla regione Umbria.
Lo strumento ha la finalità di promuovere, assistere ed accompagnare le imprese nella predisposizione di progetti dimensionalmente rilevanti (importo minimo, 1,5 Milioni di Euro).
L’avviso è già stato pubblicato le domande possono essere presentate dal 1 al 30 giugno
Gli strumenti nazionali: Valorizzazione degli assetts produttivi ex Antonio Merloni
9 milioni di euro sono destinati ai programmi di investimento che saranno realizzati nei complessi produttivi umbro marchigiani ex Antonio Merloni. Nel sito di Nocera Umbra è previsto l’utilizzo di oltre quattro milioni di euro.
Gli strumenti nazionali: D.M. 1 aprile 2015 – Sostegno a programmi di ricerca e sviluppo industriale
Il Mise ha messo a disposizione le risorse per la realizzazione di programmi di Ricerca e Sviluppo nei siti produttivi ex Antonio Merloni a fronte di un programma complessivo pari per l’Umbria ad 8 milioni di euro. La regione Umbria ha già stanziato per la parte di sua competenza risorse per 1,079 milioni di euro con l’attivazione di risorse nazionali per oltre 5 milioni di euro.
Gli strumenti regionali: aiuti agli investimenti delle PMI
Nell’area Merloni si prevede di intervenire con il sostegno agli investimenti volto alla reindustrializzazione e diversificazione dell’apparato produttivo esistente attraverso Avviso pubblico, con procedura a sportello, rivolto alle piccole e medie imprese per la concessione di un contributo a fondo perduto agli investimenti materiali ed immateriali.
Sono disponibili risorse per 3 milioni di euro
L’Avviso prevede che siano finanziabili interventi inerenti programmi di investimento produttivo diretti alla realizzazione di nuove unità produttive e all’ampliamento e/o la riqualificazione di unità produttive esistenti.
Soggetti beneficiari sono le piccole e medie imprese di produzione e servizi alla produzione già costituite, iscritte ed attive al momento della presentazione della domanda, nel Registro delle Imprese in regime di contabilità ordinaria operative nel pieno e libero esercizio dei propri diritti.
Intensità di aiuto prevista nel regime ordinario è del 20 per cento per la piccola impresa e del 10 per cento per la media impresa. Queste percentuali arrivano al 30 per cento per la piccola impresa ed al 20 per cento per la media impresa situate nei comuni di Campello sul Clitunno, Foligno, Nocera Umbria, Spoleto, Trevi, Narni ed in parte di Terni. Gli aiuti nel regime “de minimis” invece saranno del 25 per cento.
Spese ammissibili:
suolo aziendale e sue sistemazioni (fino al 10% dell’investimento complessivo);
opere murarie e assimilate (acquisto, costruzione, ampliamento, ristrutturazione, ecc.) e infrastrutture specifiche aziendali (fino al 40% dell’investimento complessivo);
macchinari impianti ed attrezzature,
programmi informatici
Saranno ammissibili investimenti di almeno 100.000 euro
L’avviso sarà pubblicato il prossimo 31 maggio 2016. La gestione sarà a cura di Sviluppumbria
Gli strumenti regionali: incentivi per la formazione e l’assunzione dei lavoratori – Programma Cresco
L’intervento previsto si propone di dare risposte alle istanze delle imprese con una procedura a sportello. L’avviso ripartisce le risorse finanziarie per 2 milioni 500 mila euro tra i vari strumenti dell’asse occupazione e per la rimanente quota per le attività di formazione continua nell’ambito dell’asse istruzione e formazione.
Obiettivo del provvedimento è favorire la ripresa del sistema produttivo umbro, sostenendo le imprese che investono in piani di sviluppo; incrementare e migliorare l’occupazione, rispondendo in maniera puntuale e qualificata ai fabbisogni di personale e di competenze professionali delle imprese del territorio; migliorare l’efficacia e la qualità dei servizi per il lavoro, sostenendo l’incontro tra domanda e offerta di professionalità, offrire alle persone disoccupate iscritte ai CPI regionali strumenti di politiche attive del lavoro per accrescere le loro competenze in linea con le esigenze del sistema produttivo locale e favorire l’ingresso stabile nel mondo del lavoro.
L’intervento prevede a favore delle imprese che incrementano l’occupazione la possibilità di beneficiare di uno strumento integrato che attiva, per il tramite di agenzie formative:
Selezione di personale presso il centro per l’impiego
Formazione breve
Tirocini in azienda per un max di 4 mesi
Formazione continua per il personale aziendale
Incentivi all’assunzione cumulabili con il bonus previsto dalla legge di stabilità.
L’avviso è stato pubblicato l’11 maggio.
La legge di stabilità – Il super ammortamento
Le tipologie di intervento a livello nazionale, comunitario e regionale sopra descritte riferite all’area di crisi Merloni trovano le opportune sinergie e risultano integrate a valere su misure agevolative previste con legge di stabilità 2016.
Il super ammortamento o maxi ammortamento è una misura introdotta dalla Legge di Stabilità 2016 per agevolare gli investimenti produttivi delle imprese, grazie ad un’accelerazione del processo di ammortamento fiscale.
Attraverso il super ammortamento o maxi ammortamento le aziende che investono in beni strumentali possono ammortizzare fiscalmente il bene al 140 per cento invece del 100 per cento e può essere applicato da «tutte le aziende che investono in beni strumentali strettamente inerenti al core business aziendale», comprendendo in questa definizione tutti i titolari di reddito d’impresa; reddito da lavoro autonomo (tranne i contribuenti in regime forfetario).
L’applicazione riguarda anche i soggetti che si avvalgono del regime dei minimi ma non del nuovo regime forfetario.
I beni oggetto del super ammortamento sono soltanto quelli il cui coefficiente di ammortamento civilistico è pari o superiore al 6,5 per cento.
La legge di stabilità – Bonus Assunzioni
La legge di Stabilità 2016 ha prorogato gli sgravi contributivi in favore dei datori di lavoro che effettuano nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016.
Non è possibile cumulare il beneficio con altri esoneri o riduzioni delle aliquote contributive previsti dalla normativa vigente. E’ però possibile il cumulo con eventuali benefici economici.
L’agevolazione si estende anche ai rapporti a tempo indeterminato instaurati con scopo di somministrazione. Non può, invece, rientrare fra le tipologie incentivate il contratto di lavoro intermittente o a chiamata. L’accesso allo sgravio riguarda tutti i datori di lavoro privati a prescindere dal settore di appartenenza e indipendentemente dalla loro natura imprenditoriale. Anche le aziende private a capitale pubblico, in considerazione della natura privata del soggetto giuridico, possono beneficiare dell’esonero.
L’esonero dal versamento dei complessivi contributi previdenziali, con esclusione dei premi dovuti all’Inail e di altri specifici contributi, ha durata di ventiquattro mesi.