Bruno è un giovane uomo affetto da una rara anomalia genetica che, per effetti fisici attraverso i quali si manifesta, lo rende troppo diverso dagli altri per permettergli di sentirsi parte integrante di essi e del loro mondo. Ma c’è qualcosa di ancor più raro a caratterizzarlo, ed è la fantasia: che lo muove come un propulsore invisibile a superare i limiti di una esistenza altrimenti inaccettabile, suggerendogli di compiere esperimenti tanto improbabili quanto efficaci da consentirgli un accettabile compromesso.
E’ questa la storia che caratterizza il romanzo “Bruno e il coiffeur che non c’è” di Gabriella Zannoni, nativa di Roma ma da anni residente a Gualdo Tadino, che ha presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino, conclusosi lunedì scorso. Una storia che affronta il tema del conformismo come prerogativa necessaria alla successiva identificazione di sé.
Gabriella è un’artista poliedrica abituata ad esprimersi attraverso la poesia, la narrativa e la pittura. Gold Blogger dal 2010, è da quattro anni sotto contratto con Google come publisher dei suoi servizi. In due diversi blog (Altromondo 17 e Blog SHE) pubblica le sue poesie in italiano ed alcune sue poesie ed aforismi tradotti in inglese.