Per recuperare i luoghi culturali dimenticati il Governo mette a disposizione 150 milioni di euro. Fino al 31 maggio tutti i cittadini potranno segnalare all’indirizzo di posta elettronica bellezza@governo.it un luogo pubblico da recuperare, ristrutturare o reinventare per il bene della collettività o un progetto culturale da finanziare.
“Gent.mo Presidente Renzi
Siamo un gruppo di cittadini residenti nel comune di Gualdo Tadino in provincia di Perugia, che vuole approfittare della grande opportunità offerta per rendere ancora più bella la nostra meravigliosa Italia.
Crediamo che la bellezza non passi solo per il risanamento del patrimonio storico e culturale ma anche, laddove possibile, per la demolizione ed annullamento di quanto di orribile è stato realizzato negli ultimi 50 anni e nella restituzione di tali aree ai cittadini per una fruizione pubblica. A tal proposito le sottoponiamo il progetto di demolizione di un edificio privato realizzato alcuni anni fa a ridosso del centro storico mai utilizzato ed oggetto di ripetute aste di vendita andate deserte. Il complesso è in pieno degrado e temiamo che per generazioni rimarrà così. Le proponiamo di finanziare l’acquisto e la demolizione degli edifici restituendo all’area la sua originaria funzionalità di spazio pubblico aperto ai cittadini con la realizzazione di un parco pubblico, mantenendo la fruibilità dei parcheggi sotterranei già realizzati. Naturalmente la nostra proposta prevede l’erogazione del finanziamento al Comune di Gualdo Tadino che dovrebbe realizzare il progetto.
L’area conserva ancora la chiesa dell’antico Convento di Santa Margherita ( 1328 ) realizzato per le Monache del Second’Ordine di San Francesco. L’edificio di culto è ancora oggi scrigno di piccoli tesori d’artigianato barocco come le grate lignee che dividevano l’area monacale della clausura dalla navata aperta ai fedeli.
Di non minor importanza la presenza nell’area dell’ex convento dove è stato costruito il complesso di palazzine oggi fatiscenti, di un albero secolare, un “celtis australis” comunemente detto “bagolaro” censito nella mappa delle piante più antiche d’Italia , risalente al XVII secolo . L’albero, oggi immerso tra il cemento , è ciò che resta del rigoglioso orto del convento.
Ringraziando per l’attenzione porgiamo
Cordiali saluti”
I cittadini
Sara Passeri
Chiara Pennacchioli
Cinzia Tini
Alessandro Cesaretti
Santini Stefano
Daria Chiocci
Selena Carini
Romina Pucci
Pamela Pucci
Francesca Castellani
Lorenzo Giombini
Melissa Pannacci
Roberto Cambiotti
Natascia Catani
Chiara Pompei
Roberta Anderlini
Elisa Sabbatini
Renato Giombini
Elisa Lucarelli
Teresa Renzini
Celeste Baiocco
Roberta Monacelli
Andrea Bensi
In allegato alla mail è stata inviata la seguente documentazione: Complesso di edifici da demolire-3