GUALDO TADINO – L’incontro promosso da Confindustria avente come protagonisti Rocchetta SpA insieme a Comune di Gualdo Tadino e Regione Umbria, passa sotto l’esame preventivo della Comunanza Agraria Appennino Gualdese, che con un comunicato stampa annuncia la propria partecipazione.
“La Comunanza parteciperà a questo incontro – recita la nota stampa – come a qualsiasi altro organizzato istituzionalmente e che coinvolge i soggetti diretti interessati alla questione, che oltre a noi sono la Regione Umbria, con i funzionari responsabili dell’approvazione del progetto, il comune di Gualdo Tadino e la Rocchetta Spa. Sarà l’occasione per ribadire le posizioni di tutela degli interessi della proprietà collettiva e si chiederà a Rocchetta, di fronte a Regione e Comune, di rispettare regole e norme che rappresentano la strada maestra per tutti. Ad iniziare dal ripristino urgente e doveroso dei luoghi a prescindere da qualsiasi altro progetto”.
La Comunanza aveva chiesto la registrazione della seduta, ma la richiesta è stata respinta dai promotori dell’iniziativa. La stessa Comunanza approfitta della nota stampa per denunciare l’arroganza del “potere”, che avrebbe continuato ad attaccarla in maniera incessante, richiamando più volte l’associazione dell’Appennino Gualdese ad un senso di responsabilità verso i milioni di euro dell’investimento Rocchetta. Non manca la solita stilettata alla stampa e il relativo “tormentone della comunicazione” (a questo punto sarebbe però auspicabile che la Comunanza facesse nomi e cognomi di questa ‘stampa’ cessando di generalizzare in maniera spesso ingenerosa – ndr).
“Le nostre responsabilità sono tutte assunte nei confronti della proprietà collettiva che siamo chiamati per legge a difendere, proteggere e valorizzare – dichiarano i soci della Comunanza Agraria – Oramai, dopo la sentenza sulla proprietà delle terre, gli atti Comunali e Regionali di approvazione sono diventati imbarazzanti, perché di fatto tutti nulli e privi di efficacia. E’ dalla Regione e dal Comune in particolare che ci si aspetta quindi l’inizio di un’assunzione di responsabilità in questo senso, piuttosto che continuare a strumentalizzare l’incontro tirando in ballo la questione di milioni di euro non destinati né al territorio, né alla sua gente, o inducendo con vari mezzi a desistere dalla lotta per la difesa dei beni terra ed acqua”.
“Il destino di queste terre, di cui la natura collettiva è certa come i diritti imprescindibili che ne derivano, sta a cuore ad una città intera e la loro difesa sarà perpetua” – concludono dalla Comunanza.