GUALDO TADINO – Una sorta di “guerra fredda” ormai ultra millenaria, che si mantiene costante tra alti e bassi. Rapporti istituzionali ora brillanti, talvolta incandescenti. E’ la storia di Gualdo Tadino e Gubbio che, in ogni caso, volenti o nolenti, devono comunque convivere lo stesso territorio, con identiche problematiche legate alla crisi economica. Problemi riguardanti specialmente il sociale e la sanità.
La settimana scorsa, nel presentare il programma degli eventi natalizi di Gualdo Tadino, il sindaco Presciutti aveva esordito con la battuta “Noi non premiamo un pulsante, ma 45 giorni di festa“. Non è stata una battuta messa lì a caso. Sembra infatti che sia stato proposto al comune di Gubbio di ideare alcuni eventi natalizi insieme, allo scopo di promuovere ancora di più un territorio che in questo periodo ne ha veramente bisogno. Da Gubbio non avevano fatto sapere granché. E allora via, ognuno con i propri eventi, più o meno importanti. Gubbio accenderà il suo albero e Gualdo Tadino ha inaugurato il presepe di cartone più grande del mondo. Un evento, quest’ultimo, che è accompagnato anche da due grandi nomi come Frate Indovino e Rocchetta e che ha visto, in soli due giorni di apertura, la bellezza di oltre duemila visitatori.
Dov’è la notizia? Eccola: i soliti informati raccontano di un incontro odierno, in un noto ristorante di Gubbio, tra i due sindaci. Incontro terminato positivamente.
Tema: il futuro del territorio, compresa la promozione turistica. Tra qualche giorno si replica a Gualdo Tadino, magari sempre in un ristorante.
Qualcosa si muove quindi, con l’intento e la speranza che tutti e due si convincano che il detto “l’unione fa la forza” è anche un dato di fatto. Intanto il conto oggi sembra lo abbia pagato Stirati, quindi qualcosa in sospeso c’è rimasto…
(Marco Gubbini – Chiara Giombini)