Sono iniziati e sono arrivati a buon punto i lavori di ristrutturazione di Villa Casimiri, l’abitazione in pieno centro storico a Gualdo Tadino che fu di proprietà di monsignor Raffaele Casimiri, uno dei più importanti musicologi italiani, e che poi venne donata dallo stesso sacerdote alla parrocchia di San Benedetto.
L’edificio era rimasto danneggiato dai terremoti del 1997 e 1998 e da molti anni è rimasto chiuso. All’interno e sulla facciata esterna sono presenti, come riporta un articolo de La Nazione, “elementi decorativi curati da Antonio Piermatteo della ceramica Luca Della Robbia e di plastici dello scultore Giuseppe Pericoli. La Villa, lasciata in eredità alla Diocesi nel 1943 alla morte del maestro, avrebbe dovuto essere sede temporanea per il vescovo; ma da allora è stata poco utilizzata, se non per alcuni incontri di associazioni cattoliche e per residenza di breve periodo di qualche sacerdote diocesano.”
Una volta terminati i lavori toccherà alla Diocesi di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino deciderne la destinazione. Da più parti viene caldeggiata l’ipotesi di realizzare un museo dedicato proprio a Raffaele Casimiri e di farne la sede della ricca e antichissima Biblioteca Capitolare di San Benedetto.
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Uno dei più convinti sostenitori dell’idea di allestirci un museo su Casimiri è Claudio Felice Pericoli, musicista gualdese di grande livello, che da oltre venti anni dirige il coro polifonico «Cai-Casimiri».
“La Villa è il luogo ideale per ospitare i lavori del maestro – ha dichiarato a Made in Gualdo – Ci sono filmati, dischi, spartiti e documenti di Raffaele Casimiri che rappresentano un pezzo di storia importantissima di musica sacra, i quali potrebbero essere raccolti e fatti apprezzare sia agli appassionati che a un pubblico più vasto, soprattutto alle nuove generazioni.”
Il suo sogno è vedere realizzato a Gualdo Tadino, patria del Monsignore, e nel palazzo che fu di sua proprietà che donò alla collettività, un luogo che ne celebri lo spessore artistico.
“Casimiri rappresenta una pietra miliare nella storia della musica sacra – prosegue Pericoli – Ha trasformato il suo grande talento in una autentica missione. Tutti i più grandi cantori sono stati suoi allievi. Ma oltre ad essere stato un musicologo di caratura internazionale, Casimiri si è distinto anche come ottimo ricercatore, riscoprendo documenti antichi di grande importanza storico-culturale.»
In passato Valerio Anderlini, direttore del Serrasanta, lanciò l’idea di utilizzare questo bel palazzo del centro storico per ospitare anche l’antica Biblioteca Capitolare e il Museo Diocesano.