GUALDO TADINO – La notizia che atti di bullismo si stavano compiendo all’interno di una scuola di Gualdo Tadino stava facendo da qualche giorno il giro della città. Alcuni studenti erano talmente terrorizzati da rifiutare di andare a scuola proprio per paura delle azioni e delle minacce di un compagno.
Sulla vicenda stavano intanto indagando da circa due mesi i carabinieri della stazione di Gualdo Tadino che, allertati da alcuni genitori, al termine di articolate e delicate indagini hanno sottoposto un ragazzo di 15 anni di nazionalità marocchina, residente in città, alla misura della permanenza domiciliare “per atti persecutori”, eseguendo un’ordinanza emessa dal Tribunale per i minorenni di Perugia.
L’azione investigativa dei militari, guidati dal maresciallo Simone Mattei, è iniziata in seguito alla costante opera di prevenzione e sensibilizzazione svolta dai comandi territoriali dell’Arma. Mentre i carabinieri stavano tenendo una serie di conferenze e di incontri all’interno degli istituti scolastici con gli alunni, i docenti ed anche i genitori sullo specifico tema degli atti di bullismo e sul contrasto al fenomeno, alcuni genitori di alunni delle scuole medie di Gualdo Tadino hanno allertato i militari denunciando quanto subìto dai loro ragazzi.
Le indagini, coordinate dalla Procura per i Minorenni dell’Umbria di Perugia, hanno così evidenziato il comportamento vessatorio del ragazzo indagato che, sin dall’inizio di quest’anno scolastico, avrebbe messo in opera ripetuti episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti di coetanei, sottoponendoli ad ogni tipo di vessazione, con minacce, insulti e lanci di oggetti, tanto che alcuni si rifiutavano di andare a scuola.
All’indagato, che è in attesa di essere ascoltato all’interrogatorio di garanzia da parte del giudice, è stato fatto divieto di uscire dalla propria abitazione e di incontrare persone al di fuori della propria sfera familiare.
