NOCERA UMBRA – Lei, la vittima dell’incendio di Gaifana, è ricoverata in coma farmacologico al Centro Grandi Ustioni Villa Scassi di Genova e la figlia riferisce che non è in pericolo di vita. Lui invece, sospettato fortemente di essere stato l’autore del gesto, ha riportato ustioni alle braccia e a una gamba, ma è vigile e cosciente e viene piantonato all’ ospedale di Foligno. Proprio in ospedale gli è stato notificato il provvedimento del pm, che dovrà poi essere convalidato dal gip, motivato dalle risultanze investigative. L’accusa è quella di tentato omicidio.
Non si sono mai interrotte le indagini dei carabinieri della compagnia di Gubbio e del comando provinciale di Perugia – coordinati dal sostituto procuratore di Spoleto Michela Petrini che stanno tentando di ricostruire tutti i passaggi della vicenda, non senza difficoltà, in quanto sembra che la scena del crimine è stata in larga parte distrutta dalle fiamme e lì si devono cercare quelle prove capaci di sostenere una tesi accusatoria che aspetta di essere confermata.
Le ipotesi al vaglio sono diverse, resta da capire come ha fatto il ragazzo ad arrivare a casa della donna che si trova in un luogo isolato non avendo lui una macchina. Potrebbe essere scoppiata una lite con sviluppi tutti da definire. Quindi spunta la tanica di benzina, con cui è stato cosparso l’esterno e l’interno che ha preso fuoco per cause ancora da chiarire.
Secondo quanto raccolto da testimoni che conoscevano la coppia il 25enne minacciava l’incolumità della donna non a parole, ma a gesti quando la incontrava. A lui non andava giù che lei stesse bene, era invidioso e finché non si fosse vendicato non l’avrebbe lasciata in pace. «Non era geloso, ma invidioso», riferiscono i testimoni. Ma lei ha sempre lasciato andare senza denunciarlo.