Spenta la luce della croce di Serrasanta, scoppia la protesta social: “Riaccendetela”

(foto Edoardo Ridolfi)

La croce che guarda la città di Gualdo Tadino dall’eremo di Serrasanta è tornata al buio. Dal 10 dicembre scorso era stata illuminata in seguito al progetto di elettrificazione Valsorda-Serrasanta, ma un esposto del Wwf, inviato a Comune di Gualdo Tadino, Regione Umbria, Corpo Forestale, Noe, Soprintendenza e al Ministero dell’Ambiente e a quello delle Attività Culturali relativo ai lavori per la realizzazione dell’elettrodotto, ha prodotto un’ordinanza del Comune di Gualdo Tadino di “ripristino dello stato dei luoghi”. 

La denuncia del Wwf non ha però come obiettivo l’illuminazione della Croce, anche se non la valuta positivamente in quanto ritiene che la luce notturna incida sull’ecosistema, ma alcune opere effettuate per portare la corrente elettrica fino all’eremo. Esposto che evidentemente ha delle basi giuridiche, in quanto il Comune ha di seguito emesso l’ordinanza nella quale dispone la demolizione delle opere definite “abusive” e il ripristino dello stato dei luoghi.

OPERE NEL MIRINO – Il 6 dicembre scorso il Wwf presenta un esposto contestando principalmente alcune opere effettuate per portare l’energia elettrica all’eremo, tra cui i basamenti in cemento che accolgono due pali per la loro incidenza sul paesaggio, la mancata osservanza di alcune norme, la difformità nella realizzazione di uno scavo effettuato con un mezzo meccanico che, a giudizio dell’associazione, danneggerebbe i prati nei pressi della sommità che rientrano in un’area protetta, e alcuni interventi edilizi. Il Wwf evidenzia che “un tale progetto di elettrificazione, con opere visibili ad ampio raggio, in cemento, poste a circa 1300 metri di quota, dovrebbero approvvigionare di energia elettrica il Rifugio Serrasanta, ad oggi, di proprietà privata. Rifugio che, stando alle informazioni raccolte, non risulta costituire per gli escursionisti e i frequentatori della montagna un punto di ristoro e/o di pernottamento. Resta infatti aperto agli avventori della montagna nei fine settimana, solo nei tre mesi estivi, in quanto raggiungibile per strada ripida e non protetta né individuata dalle mappe catastali.”

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L’ILLUMINAZIONE DELLA CROCE – Il Wwf sostiene che nel progetto di elettrificazione l’illuminazione della Croce non sia presente, “nonostante la sua incidenza, non certo a carattere temporaneo, sull’ecosistema montano di alta quota, in particolare, sulla fauna selvatica e sulla biocenosi.”

L’ORDINANZA DEL COMUNE – Dopo aver effettuato un sopralluogo, il Comune di Gualdo Tadino ritiene che alcune opere siano state realizzate «in parziale difformità», emanando un’ordinanza nei confronti dei priori della S.S. Trinità (proprietaria dell’eremo), del progettista e dell’impresa costruttrice di demolire, entro 90 giorni, le parti che non corrispondono alle autorizzazioni rilasciate e di “ripristino dello stato dei luoghi”. Ecco quindi che anche la luce della Croce viene spenta.

LA REAZIONE SUI SOCIAL – Su Facebook diversi gualdesi chiedono a gran voce che la luce che illumina la Croce venga riaccesa. E c’è già chi vuole mobilitarsi per iniziare una raccolta di firme.

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Redazione Gualdo News
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