GUALDO TADINO – La sezione perugina del Wwf torna sulla vicenda dei lavori edilizi effettuati in vetta al monte Serrasanta, che ha portato anche allo spegnimento della croce che tanto sta facendo discutere i gualdesi sui social.
Il presidente Sauro Presenzini, in un comunicato stampa odierno, dapprima ricostruisce i fatti. “Il 7 dicembre scorso il WWF di Perugia, tramite l’avvocato Valeria Passeri, predispone un atto di denuncia/diffida nei confronti delle Autorità amministrative preposte, Soprintendenza alle Belle Arti e Paesaggio, Regione Umbria, comune di Gualdo Tadino e Ministero del Turismo, contro alcuni lavori edilizi presuntivamente abusivi e/o comunque abnormi e difformi rispetto a quanto autorizzato”.
“La denuncia, inoltrata anche alla Polizia Giudiziaria – dichiara Presenzini – non cade nel vuoto. Anzi, il WWF ottiene piena soddisfazione in tempi brevi. Si attiva la Soprintendenza, la Regione, il Ministero ed anche il Comune di Gualdo Tadino, per quanto di competenza in materia edilizia, che “obtorto collo” è giuridicamente costretto a dare seguito alla segnalazione del WWF Perugia, inviando sul posto tecnici e Polizia Municipale per riscontrare ed eventualmente accertare la veridicità di quanto segnalato. Il referto redatto dai Pubblici Ufficiali in esito al sopralluogo è quello di lavori difformi, opere abusive e mancanza di titoli autorizzativi. Di conseguenza si è imposta l’emissione di un’Ordinanza Sindacale di abbattimento e obbligo di ripristino dello stato dei luoghi in danno degli esecutori delle opere, dei committenti e dei tecnici coinvolti”.
Le domande che ora il WWF si pone sono: come mai chi doveva controllare non l’ha fatto? Chi ha firmato la chiusura della pratica edilizia dichiarando la conformità?
“Non si vuole minimamente pensare – conclude la nota stampa – che ci sia una disparità di trattamento tra cittadini di serie A e di serie B, o che una Pubblica Amministrazione sia forte e puntuale con i deboli e distratta e debole con i forti, ma dei dubbi ci assalgono ed è bene fugarli andando fino in fondo ad una storia che è appena iniziata e che di certo non si è oggi conclusa con l’emissione dell’Ordinanza di abbattimento delle opere in cemento armato abusive”.
Secondo il WWF per l’illuminazione della croce sarebbe bastato un pannello solare, una batteria e dei led, con una spesa complessiva che si sarebbe fermata al massimo sui 3mila euro, molto lontani dai 195mila spesi. Insomma, tutto lascia pensare che la battaglia dell’associazione naturalistica non si fermerà qui.