E’ una invenzione che può avere una grandissima rilevanza nella lotta ai tumori al colon retto, una delle neoplasie più diffuse. Si tratta di una pinza suturatrice, dotata di un sistema di lavaggio integrato, che potrebbe portare a una forte riduzione dei casi di recidiva nei casi di trattamento in chirurgia laparoscopica. Autore dell’invenzione, che in questi giorni ha ottenuto il brevetto europeo per l’innovazione e l’utilità in campo medico, è il chirurgo gualdese Fabio Rondelli, che da circa otto anni lavora presso l’ospedale “San Giovanni Battista” di Foligno.
A dare notizia di questa importantissima invenzione, che potrebbe aiutare a salvare molte vite umane, è stata l’edizione domenicale del Corriere dell’Umbria, che ha dedicato all’evento l’intera terza pagina.
La chirurgia del colon-retto si avvale di uno strumento in grado di migliorare la qualità di vita del paziente ossia l’approccio laparoscopico, una tecnica mini-invasiva che rappresenta una valida alternativa rispetto alle altre terapie chirurgiche previste per l’asportazione dei tumori del colon-retto.
“La letteratura scientifica – ha spiegato al Corriere dell’Umbria il dottor Rondelli – individua nell’impianto di cellule esfoliate che provengono dal tumore una delle possibili cause di recidiva. La pinza-suturatrice che ho ideato prevede una pulizia del moncone rettale, un lavaggio dell’area dove si andrà a confezionare la sutura che porterà a una significativa riduzione della recidiva.”
Si tratta di una tecnica non costosa e priva di effetti collaterali il cui brevetto è stato conseguito dal dottor Rondelli grazie anche al sostegno dell’Ufficio Brevetti dell’Università degli studi di Perugia. Una invenzione che potrebbe, come facile immaginare, attirare l’attenzione di aziende a livello mondiale. L’auspicio è però che il progetto rimanga interamente umbro.
Fabio Rondelli, dopo essersi laureato all’Università degli Studi di Perugia, ha svolto la propria attività per un anno a Parigi in uno dei centri più importanti per la chirurgia al colon retto, proseguendo poi in Svizzera dove ha trascorso un altro anno come capoclinica. Nell’ambito del dottorato di ricerca in biotecnologie ha ottenuto questo prestigioso riconoscimento internazionale.
Anche il sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti, ha voluto congratularsi con il medico gualdese, inviandogli una lettera. “E’ motivo di grande vanto – scrive il primo cittadino – il fatto di avere nella nostra città personalità di eccellenza, che rappresentano un esempio positivo di piena dedizione al proprio lavoro. Sei una figura da prendere a riferimento per molti cittadini giovani e meno giovani della nostra comunità”.