Che, nei casi di poca criticità, bisogna attendere anche diverse ore al pronto soccorso dell’ospedale di Branca prima di farsi visitare, è cosa nota. Infatti, giustamente, la precedenza viene assegnata al paziente più grave e non a chi arriva per primo. Ma ieri, per una straordinaria concentrazione di prestazioni, la situazione è esplosa, tanto che in serata sono dovuti intervenire i carabinieri per riportare la calma tra i “pazienti spazientiti”, divenuti nel frattempo infuriati, e gli operatori.
Il fatto è stato riportato dal consigliere regionale Andrea Smacchi (Pd), specificando che “in particolare ci sono stati 5 interventi di emergenza con codice rosso tutti con ricovero tramite ambulanza, quando la media giornaliera è di 0,6, e 39 interventi di media gravità con codice giallo, quando la media giornaliera è pari a 19”.
Smacchi spiega che “questa straordinaria concentrazione di accessi e ricoveri, ieri ha provocato lunghe file e attese con momenti di tensione tra operatori e pazienti che hanno reso necessario l’intervento in serata di una pattuglia dei carabinieri chiamata per riportare la calma”. E annuncia la presentazione di una interrogazione alla Giunta per sapere “quali azioni intende intraprendere per rendere il servizio di Pronto soccorso dell’ospedale di Branca maggiormente funzionale e organizzato alla luce delle esigenze e criticità emerse nelle ultime settimane, anche attraverso un costante monitoraggio dei flussi in entrata che permetta di capire se si tratta di situazioni contingenti e occasionali o la conseguenza di una mobilità di pazienti provenienti sempre più di frequente da Perugia o dalle Marche”.
“Più in generale, al di là della giornata di ieri, negli ultimi giorni – prosegue Smacchi – i dati del monitoraggio del Pronto soccorso, ci segnalano un aumento del 50 per cento dei codici gialli e anche un considerevole aumento dei codici rossi in relazione ai dati del 2016. Se da un lato tali dati debbono essere considerati positivi, in quanto evidenziano la sempre maggiore affidabilità e credibilità degli operatori e la presenza di macchinari all’avanguardia, dall’altro questo straordinario aumento di accessi e quindi di prestazioni, se confermato nel medio – lungo periodo, richiederà un ulteriore potenziamento della dotazione organica sia con riferimento al personale medico, infermieristico che agli operatori socio – sanitari al fine di evitare i gravi disagi e le lunghe attese a cui stanno andando incontro gli utenti ed anche che il personale sanitario lavori in situazioni di stress psico -fisico”.
“In questo quadro è inoltre importante e non più differibile – sottolinea infine Andrea Smacchi – nominare quanto prima il nuovo responsabile del servizio di Pronto soccorso, figura vacante da alcuni mesi dopo il venir meno del dottor Cancellotti”.