Torna a farsi sentire il Wwf sulla vicenda degli atti amministrativi che hanno portato alla realizzazione dei pozzi da cui viene prelevata l’acqua per poi essere commercializzata da Rocchetta S.p.A.
Il presidente provinciale Sauro Presenzini, evidentemente non soddisfatto della replica del Comune di Gualdo Tadino, chiede che il sindaco risponda a quattro domande, le seguenti: i pozzi attualmente in esercizio hanno le concessioni edilizie alla loro realizzazione? Perché si è presentata una domanda in sanatoria? Quanti soldi ha incamerato questo Comune negli ultimi 10 anni, quale indennizzo alla diminuita fruizione delle risorse ambientali pubbliche? E’ vero che la Polizia Giudiziaria e/o comunque delegati dalla Procura, hanno acquisito del carteggio amministrativo relativamente a questa vicenda?
Il Wwf ha inoltre fatto richiesta di accesso agli atti “relativamente al procedimento autorizzativo concernente i pozzi individuati nelle autorizzazioni comunali e regionali individuati e nominati in atti, come R1; R2; R3; R4; R5; R6; utilizzati attualmente per l’esercizio continuo, volto l’estrazione di acque sotterranee in località “Valle del Fonno” nel Comune di Gualdo Tadino.”
Presenzini tiene infine a precisare che “la nostra azione è rivolta al momento, solo e unicamente verso il Comune di Gualdo Tadino in quanto è lo stesso che ha assentito, contrattato, vigilato, eventualmente omesso di controllare durante gli anni trascorsi che la realizzazione dei pozzi stessi potesse e dovesse avvenire entro i limiti di Legge. Al momento, per noi la società Rocchetta seppur è la “beneficiaria” finale, è del tutto estranea alla vicenda.” Il presidente provinciale del Wwf puntualizza inoltre che, in merito alla domanda di sanatoria dei “cabinotti”, l’istanza è stata inoltrata dal Comune di Gualdo Tadino alla Comunanza dell’Appennino Gualdese e non da Rocchetta.
N.D.R.: Prendiamo atto di queste precisazioni e ci scusiamo con i diretti interessati se qualche passaggio del precedente comunicato è stato, in assoluta buona fede da parte nostra, oggetto di fraintendimento.