Cinquecento giovani guerrieri vengono mandati a difendere una collina sacra, contesa da due eserciti in guerra. Il comandante Tolumei, alla testa di una delle due armate, propone un’alleanza ai capifamiglia della valle, in cambio del suo aiuto per difendere l’intoccabile simbolo di quelle popolazioni, la statua del Sengh. In nome di un’antica neutralità, il consiglio degli anziani rifiuta qualunque ipotesi di accordo, ma dalla collina, alcuni dei giovani mandati a morte certa avviano una trattativa parallela.
“La collina del Sengh”, l’ultimo libro dello scrittore gualdese Mario Fioriti, è la storia di una ribellione, di un complicato e spesso durissimo passaggio di consegne, quello tra padri e figli. E’ un libro sul valore della tolleranza, della condivisione tra diversi, della naturale disposizione dei giovani al cambiamento, spesso ingenuo, talvolta sconfitto in partenza, ma comunque travolgente.
“Il contesto storico, sociale e geografico in cui si muovono i protagonisti del racconto è di pura fantasia – sottolinea l’autore – perché ciò di cui narra questa storia potrebbe essere ambientato in qualunque posto e in ogni tempo, perciò tanto valeva costruire una connotazione puramente allegorica.”
“La collina del Sengh” è il quinto libro pubblicato da Mario Fioriti, oltre ai due dialettali “El Bollettino del Venerdì” e “I confratieglie de la Tavola Rotonna”, segue “Odiulac- Acqua di lago” del 2009, di cui è in corso di stesura il secondo capitolo, e l’ultimo in ordine di tempo, dato alle stampe nel 2013 “Eremi dispersi”.
Questo nuovo lavoro è pubblicato tramite la piattaforma online di self publishing “Etabeta PS”, è perciò disponibile esclusivamente su prenotazione, rivolgendosi direttamente all’autore.