L’Ospedale di Gualdo Tadino-Gubbio Tadino ha avviato da alcuni anni il progetto “Accoglienza in Ospedale“, lavorare insieme per semplificare l’accesso al percorso assistenziale, basato sull’umanizzazione e sulla centralità del cittadino utente. Il progetto persegue, tra gli altri, l’obiettivo di migliorare ed uniformare le modalità d’accoglienza ed informazione in ospedale al fine di garantire all’utente massima professionalità e competenza, chiarezza nell’informazione, relazione d’aiuto, privacy, promuovendo la partecipazione dei fruitori dei servizi, attivando sinergie tra operatori, pazienti, familiari e associazioni di volontariato, rendendo i volontari delle associazioni dei pazienti “facilitatori” dei percorsi assistenziali nell’ambito della rete ospedale-territorio.
Il convegno di questa mattina dal titolo “La persona al centro: il modello integrato in oncologia nell’Alto Chiascio” organizzato oggi dall’USL Umbria 1 in collaborazione con l’AELC (Associazione Eugubina per la Lotta contro il Cancro), presso l’auditorium dell’ospedale, ha posto l’attenzione sull’umanizzazione dei percorsi assistenziali con lo sguardo rivolto in modo particolare agli aspetti psicologici, emotivi, relazionali e contestuali della presa in carico globale della persona. È stata quindi l’occasione per illustrare le varie tappe di sviluppo in questi anni del progetto “Accoglienza in Ospedale” e per fare il punto sulla necessità di utilizzare, durante tutto il percorso oncologico (diagnostico, assistenziale e terapeutico) di un modello integrato che vede la persona al centro delle cure.
Uno spazio specifico è stato dedicato alle donne volontarie dell’Associazione Eugubina Lotta contro il Cancro (AELC), partecipanti al gruppo di “Auto Mutuo Aiuto” e al Punto di Ascolto “Fiore di Loto“, le quali hanno parlato della loro esperienza e l’importanza della condivisione e del confronto per il superamento del disagio emotivo.
L’intento del convegno è stato quello di rimettere al centro la persona intesa sia come paziente con la storia della sua malattia che come operatore che si confronta quotidianamente con la sofferenza e il dolore.
La mattinata introdotta dalla dottoressa Teresa Tedesco Direttore Sanitario dell’Ospedale di Gualdo Tadino-Gubbio e Responsabile del Progetto Accoglienza, è proseguita con la dottoressa Antonella Micheletti, psicologa-psicoterapeuta, che porterà l’attenzione sull’umanizzazione dei percorsi assistenziali.
Ha partecipato il dott. David Lazzari Responsabile dell’Unità Operativa di Psicologia dell’Ospedale Santa Maria di Terni, Presidente dell’Ordine degli Psicologi dell’Umbria, che ha illustrato la validità scientifica dell’intervento psicologico nelle malattie croniche e i medici Marco Tineri e Giuliano Grossi (psicologi-psicoterapeuti) dell’associazione “Lutto e crescita – Grief and Growth” di Roma, che hanno riportato i dati più recenti sulle strategie preventive del disturbo da “lutto complicato”. Infine la dottoressa Cecilia Monacelli, psicologa-psicoterapeuta dell’AELC, ha illustrato i dati dell’attività psicologica nel DH Oncologico del Presidio Ospedaliero di Gubbio-Gualdo Tadino e l’attività psicologica nelle cure palliative.
Il convegno si è concluso con una tavola rotonda presieduta dalla dottoressa Annarita Comodi Direttore del Distretto Alto Chiascio a cui hanno partecipato tutti i medici referenti del percorso di cura delle donne operate al seno Stefano Bravi, Luciano Carli, Giuseppina Zangarelli, Loredana Minelli, Valeria Burocchi, Roberta Giacomini e Antonella Micheletti. Le conclusioni sono state affidate al prof. Pasquale Parise, Direttore Sanitario dell’USL Umbria 1.