Nella giornata di mercoledì 7 giugno il Consiglio di Stato ha messo la parola fine al ricorso che Esa S.p.A. aveva presentato contro l’Ambito Territoriale Integrato Uno Umbria (ATI 1), con il quale chiedeva di annullare l’avviso di gara riguardante l’individuazione del gestore unico dei rifiuti dalla quale la municipalizzata dei Comuni di Gualdo Tadino e Fossato di Vico era stata esclusa.
Esa aveva presentato appello chiedendo la riforma della sentenza del Tar dell’Umbria dello scorso settembre che aveva dichiarato inammissibile il ricorso della municipalizzata. Sulla vicenda era intervenuta nei mesi scorsi anche l’Anac, l’Autorità anticorruzione, chiedendo una “una dettagliata relazione che illustri lo svolgimento della gara, indicando, tra l’altro, i partecipanti, l’affidatario, il Codice identificativo gara, la data di stipula del contratto, la data di inizio esecuzione, lo svolgimento dell’esecuzione e indicando eventuali criticità e contenziosi”.
La quinta sezione del Consiglio di Stato, presieduta da Giuseppe Severini, ha giudicato ammissibile il ricorso della Eco Servizi Appennino S.p.a, ma lo ha respinto nel merito.
La sentenza di Palazzo Spada mette così la parola fine alla vicenda, ma probabilmente non alle polemiche che nel recente passato avevano visto coinvolti anche i sindaci di Gualdo Tadino e Città di Castello. A tal proposito sono intervenute nella giornata di ieri, tramite dei post sul proprio profilo Facebook, le consigliere comunali di opposizione ed ex assessori nella precedente legislatura Paola Gramaccia (Gualdo Civica) e Silvia Minelli (Forza Italia) chiedendo quale sarà, alla luce di questa sentenza, il futuro di Esa.