Presciutti “Il servizio de La Gabbia ha denigrato Gualdo Tadino”

Richiesta di rettifica e replica alla trasmissione “La Gabbia Open” dell’emittente La7. E’ quanto pretende il comune di Gualdo Tadino in merito al servizio andato in onda nel corso della trasmissione condotta da Gianluigi Paragone il 7 giugno scorso.

Nel servizio, alcuni cittadini gualdesi hanno accompagnato l’inviato della trasmissione nei luoghi dell’alluvione del novembre 2013. Pur non citando il nome della città e dell’azienda di acque minerali, tanti hanno riconosciuto i luoghi, le situazioni e i personaggi che sono intervenuti nel video. In seguito è stato anche pubblicato tutto su Facebook, con tanto di riferimenti alla Rocchetta e quindi a Gualdo Tadino.

Questo sotto è il video dell’intera trasmissione. La parte a cui si fa riferimento inizia a 2:28:25

Il sindaco Massimiliano Presciutti, ravvisando un danno di immagine alla città, ha così scritto, stamane, una missiva alla redazione dell’emittente diretta da Enrico Mentana chiedendo una rettifica e allegando una lettera del “Comitato Cittadini di Gualdo Tadino per lo sviluppo Turistico – Ambientale – Culturale – Sociale ed Economico“, che si definisce “un gruppo di cittadini che hanno a cuore l’ambiente di Gualdo Tadino con tutti gli ecosistemi preziosi in esso presenti, comprese le acque oligominerali“.

Ci siamo sentiti offesi – recita la lettera – nel vedere come il nostro territorio sia stato ferito dalle tante inesattezze che rivelano scarsità di conoscenze e approfondimenti sul prezioso bacino carsico della Valle del Fonno. Queste cose fanno male all’ambiente e allo sviluppo turistico del territorio già in grave crisi economica. Inoltre offende quanti si stanno prodigando per far riprendere lo sviluppo turistico“.

Il servizio de La7 parte da una località in provincia di Vicenza, che convive con acque inquinate da sostanze come il Pfas, con cittadini senza acqua potabile costretti a spendere una fortuna in acqua minerale. Poi le immagini si trasferiscono a Gualdo Tadino.

Le acque inquinate della zona di Vicenza non possono essere in alcun modo paragonate alla realtà di Gualdo Tadino a cui la trasmissione fa palesemente riferimento – dicono dal comunicato – visto e considerato che le sorgenti di Gualdo sono poste nella parte alta degli insediamenti urbani e protette da anni da aree di salvaguardia imposte dai vigenti piani urbanistici comunali, regionali e nazionali“.

Ma le inesattezze presenti in trasmissione non finirebbero qui. “Nell’area ripresa nel filmato viene erroneamente affermata l’esistenza di un parco ristrutturato per ben tre volte con soldi pubblici. Nella valle del Fonno non è MAI stato realizzato un parco, né regionale, né nazionale. Forse la Federconsumatori e i cittadini presenti, usando termini impropri, intendevano parlare di una ristrutturazione di un’area attrezzata per il ristoro in prossimità della vecchia fontana e della vasca adiacente“. Tra l’altro il “parco” viene descritto nel filmato come “distrutto e abbandonato” senza citare l’alluvione del 2013.

Il  comitato specifica inoltre che l’area della Rocchetta, a seguito degli eventi sismici del 1997 che hanno causato immediati e successivi crolli negli anni a seguire, è stata interdetta per motivi di sicurezza al traffico veicolare con ordinanza sindacale. Nel 2010 la Regione Umbria ha classificato la zona con il codice di pericolosità R4 e contemporaneamente l’area Fonti della Rocchetta è stata inserita nel Piano stralcio di assesto idrogeologico approvato dall’Autorità di Bacino del Fiume Tevere e segnalata nell’Atlante dei siti di attenzione per il rischio idrogeologico realizzato dallo stesso servizio geologico e sismico della Regione nel 2010. “Coerentemente anche il locale adibito a ristorazione e la piccola sorgente da cui i cittadini di Gualdo attingevano l’acqua sono stati chiusi. L’acqua minerale a disposizione dei cittadini è stata riposizionata più a valle in zona sicura

Secondo il Comitato, in tutto il territorio del Comune di Gualdo Tadino non solo non esiste alcun problema di approvvigionamento idrico, ma addirittura in molte zone il gestore degli acquedotti comunali ha installato riduttori di pressione e di portata. “Riteniamo quindi che le affermazioni della Federconsumatori e dei cittadini presenti nel filmato, come ‘di acqua per i cittadini ce n’è sempre di meno’, o anche ‘nei momenti di crisi e di siccità bisogna portare l’acqua con le autobotti’ siano inquietanti affermazioni in quanto mai è stato necessario integrare il bacino carsico con apporto di acqua con autocisterne”.

Quello che il Comitato ritiene “gravissimo e inaccettabile” è comunque “l’aver spacciato a livello nazionale che a causa degli emungimenti dai pozzi il ricchissimo e prezioso bacino carsico della valle del Fonno sia ridotto a quel rigagnolo indicato nel filmato proveniente da un tubo di plastica che non si capisce bene a cosa fosse collegato“. E vengono snocciolati dei dati: “lo studio idrogeologico del 1992 del bacino carsico del territorio, effettuato da Claudio Cattuto e dal geologo Alberto Bonaca, ha restituito con buona approssimazione, una valutazione corrispondente ad una portata media di 600 l/s. Il bacino calcareo idrogeologico del comune di Gualdo Tadino, con la presenza di boschi di Faggio e Orno-ostrieto, fornisce una disponibilità idrica annua notevole di cui si utilizza solo il 10% di quella ipotizzata”.

Inoltre il fiume Feo, alimentato dalle tante sorgenti presenti nella valle, è stato a metà del 900 intubato in condotte sotterranee cementizie, scatolate in cemento armato, quindi definitivamente interrato. Perciò il corso d’acqua inquadrato nel filmato altro non è che il “troppo pieno” dei serbatoi della sorgente comunale di Santo Marzio e nulla ha a che fare con la valle del Fonno e l’originario fiume Feo“.

Ecco quindi la richiesta di rettifica alla redazione della trasmissione (la cui stagione è tra l’altro terminata questa settimana e, sembra, definitivamente sospesa – ndr).
La trasmissione, secondo il Comitato di Cittadini e secondo il sindaco Presciutti, “ha denigrato l’ambiente naturale di Gualdo Tadino creando un danno all’immagine di un territorio che vive anche di turismo ambientale e rinomato da sempre per l’aria salubre e la buona acqua. Un Ambiente Naturale riconosciuto di alto valore ambientale a livello Regionale e Comunitario. Denigrare la ricchezza di un territorio, la bellezza di un ambiente ben conservato, riconosciuto da studiosi, ricercatori nei tanti aspetti scientifici, con studi approdati in pubblicazioni scientifiche internazionali, fa emergere anche un danno ad una economia già fragile di questa fascia dell’Appennino centro – Nord, che dopo gli eventi sismici cerca di risorgere con grande sforzo di noi veri cittadini di Gualdo Tadino”.

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Redazione Gualdo News
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