GUALDO TADINO – Gianluca Graciolini (Prc) non molla la presa sulla questione dell’impoverimento scolastico nella Città della Ceramica. Anzi, rilancia.
Nei giorni scorsi, l’esponente politico di Rifondazione comunista era intervenuto pubblicamente denunciando quello che ha definito un “dissanguamento dell’offerta formativa gualdese”.
A stretto giro erano arrivate replica dell’istituto Casimiri e la presa di posizione dei capigruppo consiliari.
Ora Rifondazione pone al centro dell’attenzione pubblica il rischio di ridimensionamento del Centro provinciale per l’istruzione degli adulti, l’ex CTP, ora CPIA.
Da quanto sta emergendo, infatti, le istituzioni starebbero prendendo in considerazione un’ipotesi di riorganizzazione della sede del CPIA di Gualdo Tadino. La direzione scolastica di Ponte San Giovanni, cui fa capo la sede gualdese, riporta l’esponente di Rifondazione, “sta lavorando per sopprimere un’unità del personale ATA (tecnici, amministrativi e ausiliari) e per trasferire nella sede principale un’unità amministrativa per due giorni a settimana”.
” La riorganizzazione che si vorrebbe determinare – dichiara Graciolini – non ha alcuna giustificazione nei numeri, negli standard logistici, nei risultati conseguiti”.
La sede di Gualdo Tadino è l’unica in Umbria ad avere una logistica indipendente con dotazioni didattiche assolutamente appropriate; ad essa fanno capo, in quanto a struttura amministrativa, le realtà di Gubbio, Valfabbrica e tutta la fascia appenninica da Valtopina a Scheggia, passando per Nocera Umbra; nell’anno in corso ha realizzato numeri straordinari relativamente agli iscritti ai vari corsi con oltre 500 partecipanti, ponendosi come la seconda sede fra le cinque associate al CPIA 1 di Perugia e surclassando realtà come Foligno, Città di Castello e Spoleto.
Il CPIA di Gualdo Tadino assolve infatti ad una funzione educativa, sociale e culturale fondamentale nei recuperi degli abbandoni scolastici, nella formazione degli adulti, nell’alfabetizzazione degli stranieri e nei processi di aggiornamento degli insegnanti, ponendosi così a contrasto delle disuguaglianze di istruzione e degli analfabetismi di ritorno che ogni statistica di settore ci dà in crescita esponenziale.
“Chiudere di fatto gli uffici tre giorni alla settimana e sopprimere un posto da bidello, così come accadrebbe se andasse in porto questa cosiddetta riorganizzazione, avrebbe come ripercussioni la diminuzione delle possibilità di accesso alla segreteria – conclude Graciolini – con conseguente caduta verticale del numero degli iscritti e, addirittura, il taglio delle lezioni che si ridurrebbero ad una sola fascia oraria, o la mattina o il pomeriggio, in una realtà dove i corsi si tengono ininterrottamente dalla mattina alle 9 fino alla sera 21, tanto per chiarire la mole di lavoro che la nostra sede è attualmente in grado di produrre a tutto vantaggio della cittadinanza. Il taglio darebbe vita ad una spirale perversa che successivamente porterebbe, con la caduta verticale delle iscrizioni, anche al taglio del personale docente, ad oggi dotato di sei unità”.
A fronte di questo quadro molto fosco, Rifondazione chiede alle amministrazioni comunali di tutto il comprensorio e dei soggetti interessati di farsi carico della problematica,che investano di essa l’Ufficio scolastico regionale e facciano fronte comune per difendere e potenziare la sede del CPIA di Gualdo Tadino, “rigettando ogni azione che possa portare al depauperamento dell’offerta formativa da essa promossa, come potente fattore di inclusione sociale e come nodo integrante la rete scolastica locale”.