Parlano senza mezzi termini di “figuraccia dell’amministrazione comunale e del sindaco Presciutti” sulla vicenda della municipalizzata che, sulla gara rifiuti dell’Ati 1, ha visto anche il Consiglio di Stato, dopo che anche il Tar si era espresso allo stesso modo, rigettare il ricorso con il quale Esa SpA chiedeva di annullare l’avviso di gara riguardante l’individuazione del gestore unico dei rifiuti, dalla quale era stata esclusa.
In un documento congiunto, tutti i consiglieri di opposizione (Roberto Morroni, Erminio Fofi, Silvia Minelli, Stefania Troiani, Brunello Castellani e Paola Gramaccia) attaccano il sindaco e la giunta accusandoli di “mettere a rischio il futuro dell’azienda” e di esporre “la comunità cittadina a probabili ricadute negative in fatto di qualità del servizio e di costi per lo smaltimento dei rifiuti. Insomma, un pasticcio di proporzioni gigantesche, dinanzi al quale un’amministrazione balbettante e nel silenzio più totale dei consiglieri di maggioranza, si presenta in ordine sparso e senza uno straccio di progetto per farvi fronte.”
I gruppi di opposizione avevano chiesto e ottenuto un consiglio comunale aperto sulla questione, che si è svolto giovedì scorso alla presenza anche di diversi dipendenti dell’azienda. “In un tragicomico quanto surreale gioco delle parti, il sindaco e l’assessore all’ambiente Mischianti hanno messo in scena interventi a dir poco contrastanti se non antitetici – scrivono i consiglieri di minoranza – Il primo ha cercato pateticamente di minimizzare, assicurando che Esa continuerà a svolgere il proprio servizio e che nessun rischio si profila per i dipendenti, mentre il secondo ha candidamente ha ammesso che Esa non aveva i requisiti per la presentazione della domanda di affidamento del servizio. Ma allora, ci chiediamo noi, se a priori l’amministrazione era cosciente della mancanza dei requisiti perché intraprendere il ricorso al Tar? E perché perseverare al Consiglio di Stato con costi legali importanti? Una strategia scriteriata ed irresponsabile, che ha messo la parola fine ad ogni possibile trattativa! La verità è che Esa è stata esclusa semplicemente perché non ha presentato nel termine previsto di 30 giorni le necessarie domande supportate da idonea documentazione”, scrivono ancora i gruppi di minoranza.
I consiglieri di opposizione evidenziano che “l’organico dell’azienda è composto, oltre che da personale dipendente con contratto a tempo indeterminato, anche da personale dipendente di cooperative e di agenzie interinali. Di fronte a questa situazione di stallo, come può il sindaco pretendere di tranquillizzare le maestranze e garantire ad esse la certezza del lavoro?”