La lettera aperta di Massimiliano Presciutti

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta del sindaco di Gualdo Tadino, Massimiliano Presciutti.

“Portavo i calzoni corti quando ho iniziato a frequentare le sezioni (ancora si chiamavano così) del P.C.I. Ho assistito spesso a dibattiti infuocati, al limite dello “scontro fisico”, ai quali nel tempo ho anche partecipato personalmente, ma questo bagaglio di esperienze ha fatto crescere me ed un  gruppo dirigente appassionato, legandolo a doppio filo con le proprie comunità, con una voglia di pensare al futuro cercando di costruire condizioni migliori per i cittadini, le famiglie e le imprese, senza pensare alle singole carriere di ognuno di noi. C’era, pur nella diversità di vedute, quella voglia di stare insieme. C’era la voglia di confrontarsi con l’avversario politico anche quando reciprocamente non si condivideva nulla l’uno dell’altro. C’era, in una parola, RISPETTO.

Già, RISPETTO, mi viene da dire oggi ‘questo emerito sconosciuto’. Nel tempo dei social e della comunicazione liquida tutto sembra consentito, non esiste più discrimine fra pubblico e privato, le istituzioni più che viste come luogo di servizio, nei cui banchi si siede su mandato dei cittadini, si stanno trasformando sempre di più in un trampolino per soddisfare le aspirazioni dei singoli e non nel luogo principe dove si discute e si lavora per la crescita della comunità.

Ormai non ci si stupisce più di nulla, tutto sembra concesso, non ci si indigna più per le castronerie fatte, dette, scritte e troppo spesso urlate da chi aspirerebbe addirittura di arrivare a governare il Paese, le Regioni, i Comuni. Invece di affrontare i problemi si preferisce sempre di più fare spallucce sperando che passi la nottata, senza pensare che gli ostacoli vanno sempre e comunque affrontati e non aggirati, pena il riproporsi dei medesimi di li a poco.

E così può perfino accadere che un capogruppo in Consiglio Regionale arrivi a bestemmiare in Aula senza che nessuno (in primis l’interessato) provi un po’ di vergogna e mandi un segnale netto ed inequivocabile non tanto di condanna, quanto di assunzione di responsabilità politica ed istituzionale al di là dei cavilli regolamentari.

In questo contesto, ben vengano tutte le proposte tese a ricostruire dal basso un minimo di credibilità di una classe dirigente che ha bisogno, a mio avviso, di essere ripensata dalle fondamenta. Dopo tre anni di esperienza da amministratore e dopo tanti anni di militanza politica di cui vado orgoglioso, credo di poter affermare senza dubbio che una classe dirigente non si inventa dall’oggi al domani, ma si costruisce partendo dal RISPETTO sia delle regole scritte ovviamente, che di quelle non scritte, perché i cittadini hanno bisogno di esempi positivi, di rappresentanti politici ed istituzionali retti ed al servizio della comunità e non che operano per soddisfare il proprio EGO, il compito di chi rappresenta pro-tempore le istituzioni è quello di servire e non di servirsi dei cittadini.

Ripartiamo dal basso, con umiltà, con la voglia di metterci in gioco, ma anche e soprattutto con il coraggio di ricominciare a portare RISPETTO in primis verso le istituzioni democratiche.

Ripartiamo dai territori cercando di riannodare i fili del dialogo fra le persone di buon senso, per costruire una nuova stagione di governo, nei comuni, in regione e nel paese, una stagione che torni a parlare alla testa ed al cuore dei cittadini, senza urlare, bestemmiare, imprecare, che sia in grado di aggregare tutte quelle forze che pongono il RISPETTO ed il senso di RESPONSABILITA’ al centro della propria azione politica ed amministrativa.

Lasciamo andare per la loro strada i furbi, gli urlatori, tutti coloro i quali speculano sulle paure, le debolezze e le ansie dei cittadini, costruiamo con coraggio e fermezza una grande COALIZIONE POLITICA E SOCIALE DEL BUON SENSO e del RISPETTO, unica strada percorribile se non vogliamo rassegnarci definitivamente alla logica del tanto tutto è permesso e muoia Sansone con tutti i Filistei”.

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Redazione Gualdo News
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